13/febbraio/2023: Sardegna non solo mare: l’affascinante borgo di Castelsardo

Difficilmente si trovano borghi così belli. sia per le bellezze naturali sia per quel senso di antico e passato che così di frequente si trova in Sardegna e proprio grazie al suo invidiabile patrimonio, Castelsardo è incluso in prestigiose reti culturali internazionali, fra le quali “I borghi più belli d’Italia“, “Les Plus Beaux Villages de la Terre”, “Le sette città regie”, e la Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo.
Castelsardo si affaccia direttamente sul mare al centro del Golfo dell’Asinara, nella parte settentrionale della Sardegna, in un susseguirsi di coste rocciose con piccole insenature dove nelle giornate limpide è possibile intravedere i monti della Corsica. Il Borgo è dominato dal castello che – ancora intatto da oltre 1000 anni – si erge a difesa delle sue casette basse e del centro storico che sorge proprio alle sue pendici. Castelsardo, fondata nel 1270 dalla famiglia genovese dei Doria, ha una storia antichissima. Conquistata nel 1400 dagli spagnoli venne battezzata Castellaragonese e per circa 300 anni appartenne al regno di Spagna. Dal 1720 fu riconquistata dall’Italia da parte dei Savoia divenendo definitivamente Castelsardo
E’ molto facile arrivare a Castelsardo, che gode di una posizione ideale perchè a breve distanza dimg-20220417-wa0051ai principali siti turistici più belli della Sardegna. Per chi arriva in aereo nel nord Sardegna, dista solo 70 Km dall’aeroporto di Alghero e circa 100 km dall’ aeroporto di Olbia. La sua posizione geografica privilegiata permette di raggiungere le località più belle delle Sardegna, Stintino, Alghero, Costa Paradiso, Santa Teresa di Gallura, Costa Smeralda, le isole dell’Arcipelago e il Parco Naturale dell’Asinara.
Visitare la città antica è come tornare indietro di secoli. La conformazione delle vie che percorrono il borgo è rimasta immutata. Verande, sottopassaggi ricoperti di ginepri secolari e alberi che nel corso del tempo sono riusciti a crescere tra le pietre della borgata. Di notte lo scenario è quasi surreale. Le atmosfere che si creano sono molto suggestive.
La città è famosa in tutto il mondo per le manifestazioni musicali (a partire da uno dei migliori capodanno d’Italia) ai festival che durante la stagione rendono Castelsardo meta di personaggi e intellettuali di calibro internazionale. All’interno del Castello è presente il Museo dell’Intreccio Mediterraneo; uno dei musei più visitati della Regione. Al suo interno collezioni che raccontano lo stile di vita che è strettamente collegato alle attività della terra e del mare. Un altro museo è quello del “Maestro di Castelsardo” che è ospitato nelle cripte nella Concattedrale consacrata a Sant’Antonio Abate. La posizione della chiesa è caratteristica, domina la visuale sul mare con la sua facciata austera e semplice allo stesso tempo.
Passeggiando tra le viuzze del borgo di Castelsardo ci si imbatte nella maestosa cinta muraria caratterizzata da ben 17 torri e un percorso di sentinella da cui si gode di una splendida vista verso il golfo dell’Asinara.
Obbligatoria la tappa alla Roccia dell’Elefante. Una roccia scolpita dal vento e dalle intemperie che ha preso la forma di un elefante. Scavate in questa roccia troviamo le Domus De Janas, un insediamento prenuragico risalente a 5000 anni fa circa e un’incisione su una delle pareti di un busto animale. La strada purtroppo è stata costruita attaccata, ma è comunque possibile arrivarci a piedi. Alle spalle della singolare roccia si apre una vallata completamente ricoperta di verde e con poche costruzioni che sono sovrastate da un grande nuraghe .
Dirigendosi all’interno della zona, altra tappa obbligata è l’antico borgo di Sedini, le cui origini si perdono nella preistoria, si trova su una zona collinare, a circa 10 Km dal mare, ad un’altitudine di  350 metri sul livello del mare. Molto singolare è il centro storico, caratterizzato da scorci di rara bellezza, da scalinate e sottopassaggi di pregio e, particolarità  che lo rendono unico nel suo genere,  da molte case costruite nella roccia. Il suo territorio presenta una varietà di situazioni davvero pregevoli. Si passa, infatti, dai panorami mozzafiato delle località di Littigheddu e Lu Saraghinu, da cui è possibile ammirare il bellissimo mare del Golfo dell’Asinara, l’Isola Rossa e la Corsica, alla vallata del rio Silanis, ricca di sorgenti, di rocce a strapiombo, di vegetazione rigogliosa, di vecchi mulini a palmenti, di bellissime chiese e monasteri medioevali. La Domus de Janas “La Rocca” è il monumento più noto di Sedini e uno dei più importanti della Sardegna. La Domus si presenta come un’enorme roccia calcarea sita nel centro abitato di Sedini, sul ciglio del vallone di Baldana, che ospita al suo interno un ipogeo funerario preistorico. Il complesso si presenta quindi, oggi, come una serie di ambienti di varie epoche (dal Neolitico al Medioevo all’Ottocento) ricavati nella roccia viva, separati e integrati fra loro con solai e muratura, per un totale di 129 mq distribuiti su tre livelli. Tutte le trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli l’hanno resa parte viva del paese: è stata prigione, luogo di ricovero per animali, negozio, sede di partito e abitazione privata. Le tombe vere e proprie costituiscono il livello più antico e vi si accede dalla sala principale d’ingresso attraverso una scala in legno. L’ipogeo è costituito da sei celle, due delle quali sono state completamente allargate e fuse in un unico ambiente. Il sito-museo offre dunque, senza considerare il patrimonio ospitato, due aspetti di grande rilievo e pressoché unici: è una delle pochissime Domus de Janas facilmente accessibili dell’isola; è un sito che è stato utilizzato senza soluzione di continuità per millenni. Tali caratteristiche lo rendono un monumento di valore riconosciuto e capace di attrarre l’attenzione di studiosi e visitatori.

Gabriel Betti

 

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