Salsomaggiore Terme I cavalieri del sale di Salsomaggiore e il viaggio tra i castelli dell’oro bianco

salsomaggioreSalsomaggiore Terme è un luogo affascinante che si trova sulle colline che si affacciano nella Valle dello Stirone, a metà strada tra Parma e Piacenza. Qui sorgono i castelli di Scipione, Contignaco e Tabiano, costruiti dai Marchesi Pallavicino nel XI secolo per proteggere il sale, l’oro bianco del territorio.I Castelli di Scipione, Contignaco e Tabiano dei Marchesi Pallavicino incantano i visitatori con il loro fascino millenario ed esoterico offrendo un viaggio avvincente nella storia medievale dell’Emilia Romagna.

Il Castello di Scipione è il più antico della provincia di Parma (1025). Il castello è stato costruito come fortezza militare dal potente sistema difensivo dei Pallavicino nel XI secolo, sotto la guida di Adalberto, importante condottiero per proteggere i pozzi del sale. Un castello labirinto dove all’esterno si possono  scorgere ancora i tipici merli ghibellini a coda di rondine. Uno degli ambienti più suggestivi è il “Salotto del Diavolo”, situato all’interno dell’antico mastio che prende il nome da un affresco raffigurante un satiro presente proprio su una delle pareti. Le pareti del salotto completamente decorate con scene allegoriche di origine cinquecentesca e paesaggi settecenteschi donano un fascino esoterico unico all’intero complesso. Oggi il castello è di proprietà del Conte Von Holstein figlio della marchesa Maria Luisa Pallavicino. Grazie a lui sono state ristrutturate e aperte al pubblico alcune nuove sale dell’ala nord dove sono stati trovati bellissimi soffitti quattrocenteschi.

Il Castello di Contignaco, costruito all’inizio dell’XI secolo da Adalberto Pallavicino, è un’eccellenza nel cuore dell’Emilia Romagna. Situato in un altopiano collinare è caratterizzato da un paesaggio bucolico suggestivo. Nel corso dei secoli, il castello fu conquistato dagli Aldighieri di Parma nel 1315, che miravano a controllare le saline e sfruttare l’acqua delle Terme di Salsomaggiore per la produzione di sale. Gli Aldighieri vantano una presunta discendenza dal celebre poeta Dante Alighieri. La leggenda narra che proprio il sommo poeta soggiornò in questo maestoso maniero durante gli anni dell’esilio, lasciando un’impronta indelebile nella storia del castello. Il castello si presta a tutta quelle attività come degustazioni di vini o cene romantiche ed è una tappa ideale per chi, dopo una lunga giornata di cure termale vuole rifugiarsi in un luogo dal panorama mozzafiato.

Il Castello di Tabiano, eretto anch’esso dai Marchesi Pallavicino, fu costruito per controllare la via Emilia, la via Francigena e le preziose risorse del sale di Salsomaggiore e Tabiano. Nei primi quattro secoli della sua vita, il Castello di Tabiano fu teatro di conflitti tra Guelfi e Ghibellini, scontri tra il Papato e l’Impero, assedi e tradimenti. Oggi, splendidamente restaurato, offre un’esperienza indimenticabile in cui gli ospiti possono immergersi in un’atmosfera di glorioso passato. L’Antico Borgo alle pendici del Castello è stato infatti trasformato in un Relais de Charme, un luogo incantevole immerso nella tranquillità e nella bellezza della natura.

Ma Salsomaggiore Terme è anche famosa per le sue terme, in particolare il complesso delle Terme Berzieri, recentemente ristrutturato che offre un’esperienza termale unica, con un approccio olistico al benessere che risponde alle nuove sfide del turismo.

Un’operazione che riporterà ai fasti del passato uno dei più significativi esempi di architettura Liberty in Italia, quello delle Terme Berzieri, di cui ricorre il centenario dell’inaugurazione avvenuta il 23 maggio 1923

Inoltre, la mostra “Oro e Oriente. Galileo Chini a Salsomaggiore Terme” offre la possibilità di conoscere la storia e la cultura del luogo che ospita il turista termale. La mostra presenta 120 pezzi, divisi tra Palazzo Tommasini e l’ex Grand Hotel de Thermae (oggi Palazzo dei Congressi), che raccontano il genio artistico di Chini attraverso grandi dipinti, disegni preparatori e oggetti ceramici.

Infine, Salsomaggiore Terme si propone come una meta ideale per coloro che vogliono coniugare il lavoro con il benessere e la scoperta della storia e della cultura del territorio. Il fenomeno dell’holiday working, cioè la scelta di mete alternative alla propria abitazione per il lavoro da remoto, sta diventando sempre più diffuso, e la bellezza e la tranquillità di questo luogo offrono un’opportunità unica per i cosiddetti nomadi digitali.

Gabriel Betti

In Piemonte per ammirare la magia della fioritura della lavanda

La magia della fioritura della lavanda ti aspetta a Sale San Giovanni, conosciuta come la “Piccola Provenza del Piemonte”, un paesino in Piemonte che nei mesi di giugno e luglio si tinge di viola, le fioriture sono così intense da profumare l’aria del suo caratteristico ed inebriante profumo.

Sale San Giovanni si trova ra le colline delle Langhe a pochi chilometri dalla Liguria ed è un piccolo borgo di circa 170 abitanti. La storia della coltivazione della lavanda in questa regione è recente. In passato, il territorio era arido e privo di sostanze organiche, il che rendeva difficile la coltivazione di piante tradizionali. Gli agricoltori locali hanno quindi deciso di scommettere su piante che richiedono meno acqua e si adattano al terreno locale, come la lavanda, la salvia, il rosmarino, la melissa, l’enkir ed elicriso.

Oggi, Sale San Giovanni è diventata famosa per la produzione di erbe officinali, destinate principalmente alla produzione di oli essenziali per la cosmesi ed aromaterapia. Durante la fioritura della lavanda, le colline si trasformano in una tavolozza di colori, dal giallo dell’elicriso al blu e alle mille sfumature viola della lavanda e della salvia. L’aria profuma di lavanda, camomilla, salvia, finocchietto e di tante altre erbe aromatiche profumatissime.

Per accedere ai percorsi tra i campi di lavanda, durante i weekend di  giugno e luglio, si dovrà pagare un piccolo contributo di 2 euro a persona. Questo contributo servirà al mantenimento dei sentieri e delle condizioni di sicurezza. Nel prezzo è compreso un braccialetto che consentirà di accedere alla visita guidata delle chiese.

Le strade che portano alle coltivazioni saranno chiuse ad auto e moto (ad eccezione di chi è munito di autorizzazione e persone con disabilità), e i sentieri potranno essere percorsi solo a piedi o in bicicletta.

L’ideale per visitare i campi di lavanda è organizzare il tour nel tardo pomeriggio e rimanere fino al tramonto, quando la bellezza e l’intensità dei colori si moltiplicano. Durante il giorno, le temperature possono essere elevate, quindi è importante portare con sé dell’acqua e indossare vestiti leggeri e scarpe chiuse se si decide di camminare tra boschi e campi.

Se possibile, è consigliabile visitare i campi di lavanda nei giorni feriali, per evitare la folla di visitatori del weekend. In questo modo, si potrà vivere l’esperienza in maggiore tranquillità. sale-san-giovanni-lavanda

Il parcheggio si trova vicino alla Pieve di San Giovanni, punto in cui partono tutti i tragitti.

Vi sono vari sentieri da percorrere tra i campi di lavanda.

Il  Percorso verde. E’ lungo circa 7,5 km. e dura un paio d’ore. La camminata segue stradine asfaltate ed è semplice. Lungo il percorso si osservano i campi di lavanda più estesi.

Il Percorso azzurro. Lungo 9,8 km è un giro ad anello tra vie asfaltate e sterrate. Dura circa 3 ore e vi sono più campi rispetto al precedente.

Il Percorso arancione. E’ lungo 8,8 Km e si snoda soprattutto tra boschi e vie sterrate, solo in parte asfaltate. È il più impegnativo. Con questo cammino si raggiunge anche l’Arboreto Prandi.

Il Percorso marrone. E’ lungo circa un chilometro e ha lo scopo di raggiungere l’Arboreto Prandi, un’area in cui vivono piante di particolare interesse botanico. Prende il nome dal suo fondatore, Carlo Prandi, che lo creò agli inizi del 1900 utilizzando tecniche all’avanguardia per coltivare piante esotiche e rare.

Durante la visita ai campi di lavanda, è importante essere rispettosi del lavoro degli agricoltori, evitando di calpestare i fiori e di raccogliere le erbe aromatiche. Durante la passeggiata, si potranno incontrare farfalle colorate e api che sono molto indaffarate nel loro lavoro, non costituiscono un pericolo, occorre però prestare sempre attenzione a non disturbarle..Capita di vedere delle arnie, dove si produce il miele, ovviamente, alla lavanda!
I campi di lavanda sono un paradiso per scattare foto. I colori della lavanda cambiano durante il giorno in base alla luce, donando mille sfumature, dal blu al lilla. L’alba e il tramonto sono i momenti migliori per fotografare.

Per completare la scoperta della zona non mancate di visitare il paese di Sale San Giovanni, ul borgo medievale che offre molte altre attrazioni, come la Chiesa di San Giovanni Battista, un gioiello di architettura medievale, e la Fiera di San Giovanni, che si svolge ogni anno a giugno e offre l’opportunità di scoprire i prodotti tipici della gastronomia locale.

Inoltre, i visitatori possono esplorare la bellezza naturale della zona circostante, attraverso i numerosi sentieri escursionistici. Un’esperienza indimenticabile che permette di immergersi completamente nella natura e nella storia di un luogo incantato.

Gabriel Betti

 

Norcia: alla scoperta di una terra ricca di storia, natura, cultura e gastronomia

Situata nel cuore verde dell’Umbria, la città di Norcia è un luogo incantevole che attrae turisti da tutto il mondo. Il centro storico di Norcia è stato completamente ricostruito dopo il terremoto del 2016, che ha causato gravissimi danni alla città. La ricostruzione è stata effettuata con grande attenzione per i dettagli e per la conservazione dell’architettura e delle tradizioni locali, utilizzando materiali naturali e seguendo i dettami dell’architettura sismica.

Tra le principali attrazioni vi sono la Chiesa di San Francesco, la Cattedrale di Santa Maria Argentea e il Palazzo Comunale. La Chiesa di San Francesco, situata nella Piazza San Francesco, è una delle chiese più importanti della città. Fondata nel XIII secolo, presenta un’architettura gotica con elementi romanici e contiene al suo interno importanti opere d’arte, tra cui dipinti e sculture.

La Cattedrale di Santa Maria Argentea, situata nella Piazza San Benedetto, è invece il principale luogo di culto della città. Risalente al XII secolo, presenta un’architettura romanica con elementi gotici e barocchi. All’interno sono conservati pregevoli affreschi e dipinti, tra cui il famoso dipinto di San Benedetto.

Il Palazzo Comunale, situato nella Piazza San Benedetto, è invece la sede del governo locale. Risalente al XIV secolo, presenta un’architettura gotica con elementi rinascimentali e barocchi. All’interno è possibile visitare la Sala del Consiglio e la Sala della Giunta, dove si tengono le riunioni del Consiglio Comunale.

Il centro storico di Norcia è anche famoso per le sue piazzette e le sue vie caratteristiche, dove si trovano negozi di prodotti tipici, botteghe artigiane e ristoranti tradizionali. Tra le piazzette più suggestive si possono citare la Piazza San Francesco, la Piazza San Benedetto e la Piazza del Popolo, dove si trova il monumento al poeta Jacopone da Todi

La cittadina di Norcia è nota per essere il luogo di nascita di San Benedetto, fondatore dell’Ordine dei Benedettini. Il Monastero di San Benedetto a Norcia è uno dei luoghi di maggiore interesse storico e culturale della città e della regione umbra.

Il monastero è situato nella parte alta della città, sul colle di Sant’Eutizio. Fu fondato nell’VIII secolo dallo stesso San Benedetto, il patrono della città, e rappresenta uno dei più antichi monasteri benedettini al mondo.

Il monastero ha subito molte trasformazioni e restauri nel corso dei secoli, ma il nucleo originario è rimasto quasi intatto, compreso il chiostro del XII secolo. La chiesa del monastero, invece, è stata ricostruita nel XVIII secolo in stile barocco.

Il monastero di San Benedetto a Norcia è stato un importante centro di cultura e di arte nel corso dei secoli. Molti artisti e letterati hanno soggiornato qui e hanno lasciato la loro impronta sulla storia del monastero. Tra questi, si ricordano il pittore Luca Signorelli, autore degli affreschi della cappella di San Girolamo, e il poeta Jacopone da Todi, che qui si ritirò a vita eremitica.

Oggi il monastero di San Benedetto a Norcia è ancora un importante centro di spiritualità e di preghiera. Viene gestito dai monaci benedettini, che accolgono i visitatori per la preghiera e la meditazione, ma anche per la visita guidata alla chiesa e al chiostro, dove si possono ammirare pregevoli opere d’arte.

Il monastero di San Benedetto è anche un luogo di grande richiamo turistico e culturale, non solo per la sua storia e la sua architettura, ma anche per la figura di San Benedetto, che rappresenta un punto di riferimento per la spiritualità cristiana e per la cultura europea.

Ma Norcia è anche un punto di partenza ideale per escursioni e passeggiate nella natura. Il Parco Nazionale dei Monti Sibillini offre infatti molti sentieri per gli amanti del trekking e del birdwatching. Qui è possibile ammirare paesaggi mozzafiato, tra cui il Lago di Fiastra e il Monte Vettore, la cima più alta dei Monti Sibillini.

A circa 70 chilometri da Norcia, in provincia di Terni in Valnerina, si può ammirare  la Cascata delle Marmore, una delle cascate più alte d’Europa. Si tratta di una cascata artificiale, creata dai Romani nel III secolo a.C. per deviare le acque del fiume Velino e prevenire le inondazioni nella pianura sottostante.

La cascata ha un’altezza di 165 metri e si compone di tre salti principali, divisi da terrazze panoramiche, che offrono spettacolari vedute sulla cascata e sulla valle circostante. Il salto più alto, chiamato Grande Cascata, ha un’altezza di 83 metri ed è il punto più spettacolare della cascata.

La Cascata delle Marmore è molto apprezzata per la sua bellezza naturale e per le numerose attività che offre. Si possono fare escursioni e passeggiate panoramiche lungo i sentieri che costeggiano la cascata o fare un’esperienza indimenticabile con il rafting o il kayak nel fiume Nera, che scorre ai piedi della cascata. Inoltre, la Cascata delle Marmore è anche un luogo ideale per gli amanti dell’arrampicata e del canyoning.

La cascata è aperta al pubblico tutto l’anno, ma gli orari di apertura variano a seconda della stagione. Durante l’estate, la cascata è illuminata di notte, creando un’atmosfera magica e suggestiva.

Norcia è anche molto molto famosa norcia per le saghe e le manifestazioni che si svolgono durante l’anno, dedicate alla valorizzazione dei prodotti tipici del territorio, prodotti gastronomici di alta qualità simbolo della tradizione culinaria umbra. La salsiccia di Norcia, ad esempio, è una specialità che viene prodotta da secoli e che ha ottenuto il marchio DOP (Denominazione di Origine Protetta) dell’Unione Europea. Questa salsiccia viene preparata con carne di maiale, sale, aglio e pepe, ed è ideale da gustare come antipasto o come ingrediente per primi piatti saporiti. Anche il prosciutto crudo di Norcia è un altro prodotto gastronomico di alta qualità, che viene stagionato per almeno un anno e ha un sapore intenso e aromatico. Il formaggio pecorino, invece, viene prodotto con latte di pecora e viene stagionato per almeno sei mesi, assumendo un sapore piccante e deciso. Senza poi dimenticare il famosissimo  tartufo nero.

Gabriel Betti

 

Puy du Fou: Un Viaggio Storico e Spettacolare nel Cuore della Francia

Se siete alla ricerca di un’esperienza unica e affascinante durante il vostro prossimo viaggio in Francia, non potete perdervi il Puy du Fou. Questo straordinario parco a tema storico, situato nella regione della Vandea, vi lascerà a bocca aperta con le sue spettacolari rappresentazioni e la cura dei dettagli. Ecco cosa vi aspetta in questo incredibile luogo che fa rivivere la storia e le leggende della Francia.
Un’esperienza immersiva in un ambiente mozzafiato. Il Puy du Fou è un parco a tema che si distingue dagli altri. Invece di puntare su montagne russe adrenaliniche, il parco offre spettacoli epici e scenografie grandiose che vi faranno sentire come se foste stati catapultati indietro nel tempo.
Situato su un vasto terreno di oltre 50 ettari, il Puy du Fou è suddiviso in varie aree tematiche, ognuna dedicata a un’epoca storica diversa. Potrete passeggiare tra un villaggio medievale, assistere a duelli tra gladiatori in un’arena romana e ammirare la maestosità del Rinascimento francese.
Il cuore pulsante del Puy du Fou sono i suoi spettacoli mozzafiato che garantiscono  divertimento per tutta la famiglia combinando abilmente acrobazie, effetti speciali e scenografie maestose per raccontare le avventure e gli eroi della storia francese. Tra i più famosi, non perdete:
● Cinéscénie: uno spettacolo notturno che vanta più di 2.000 attori, cavalli e fuochi d’artificio. Una vera e propria epopea che narra la storia della Vandea attraverso le vicende di una famiglia locale.
● Le Signe du Triomphe: un’emozionante rievocazione di un’arena romana, dove gladiatori e aurighi sfidano la morte per la gloria dell’imperatore.
● Les Vikings: un’incursione vichinga in un pacifico villaggio medievale, con imponenti drakkar e spettacolari effetti pirotecnici.
E questi sono solo alcuni degli spettacoli offerti dal parco. Inoltre, il Puy du Fou offre anche diverse attrazioni interattive per i più piccoli e per gli adulti, come labirinti, giostre e spazi per esplorare.
Non si tratta solo di spettacoli e avventure: il Puy du Fou offre anche un’esperienza enogastronomica di qualità grazie a una vasta scelta di ristoranti e punti di ristoro. Potrete assaporare la cucina tradizionale della Vandea e della Francia in ambientazioni storiche, come una taverna medievale o un banchetto rinascimentale.
Il Puy du Fou è un’esperienza indimenticabile per chiunque ami la storia, gli spettacoli e l’avventura. Perfetto per una visita in famiglia o con gli amici, vi lascerà senza parole e vi farà innamorare della Francia e delle sue tradizioni. Se volete vivere un’esperienza unica e

puydefoucoinvolgente nel cuore della Francia, mettete il Puy du Fou in cima alla vostra lista di cose da vedere e fare durante il vostro viaggio, ma se non sapete il francese ricordatevi di noleggiare le audioguide. Buon

divertimento!

Gabriel Betti

Da Nord a Sud i cammini più belli d’Italia

camminiUna vacanza all’insegna dello sport e della natura o semplicemente qualche giorno lontano dalla città: ecco 5 sentieri tra i più belli d’Italia per vivere di entrare in contatto con la natura, rallentare il ritmo e godere di un’esperienza autentica. Questi  cinque cammini da nord a sud Italia ti porteranno alla scoperta di panorami mozzafiato, di luoghi storici e culturali e di tesori naturali.

  1. Alta via delle Dolomiti n.1: questo percorso di circa 125 chilometri e 7.300 metri di dislivello positivo offre un modo autentico e alternativo di vivere la montagna, attraversando il cuore delle Dolomiti, patrimonio naturale Unesco. Il percorso parte dal Lago di Braies in Trentino e arriva a Belluno, ed è costituito da 12 tappe che ti porteranno attraverso rifugi di montagna, pascoli alpini e valli incantevoli. È un percorso adatto a camminatori esperti, in quanto richiede una buona preparazione fisica e un’attrezzatura adeguata, ma offre la possibilità di ammirare paesaggi mozzafiato e di respirare aria fresca e pulita. Lungo il cammino si possono ammirare alcune delle vette più famose delle Dolomiti, come il Monte Pelmo, il Civetta e la Marmolada, e scoprire la cultura e la tradizione del territorio, con i suoi prodotti tipici come i formaggi, il pane di segale e il vino. Il percorso attraversa anche alcuni dei borghi più suggestivi delle Dolomiti, come Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, dove è possibile trovare alloggio e ristoranti tipici.

  2. La Via degli Dei: questo cammino è uno dei tracciati più conosciuti e amati d’Italia. È lungo circa 130 chilometri e unisce il centro di Bologna alla città di Firenze. Il percorso attraversa le montagne dell’Appennino, tra i quali spiccano il Monte Adone, il Monte Monzuno, il Monte Venere e il Monte Luario. Il nome del cammino, Via degli Dei, deriva dalle numerose cime e montagne che si incontrano lungo il percorso. Questo cammino era stato utilizzato dagli etruschi e dai romani per facilitare i commerci tra Firenze e la colonia di Bononia, oggi Bologna. La Via degli Dei è un trekking di medio livello, che richiede una buona preparazione fisica, ma è adatto a tutti coloro che amano camminare e desiderano scoprire la bellezza dei paesaggi appenninici. Il percorso si snoda attraverso strade bianche e sterrate, sentieri nei boschi e montagne, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di scoprire antichi borghi e città d’arte come Bologna, Pistoia e Firenze. Lungo il percorso, si possono trovare anche numerose strutture attrezzate per il pernottamento e la ristorazione, dove gustare la cucina emiliana e toscana.

  3. Il Cammino dei Borghi Silenti: situato sulle pendici settentrionali dei Monti Amerini in Umbria, il Cammino dei Borghi Silenti è un percorso ad anello di 90 chilometri che si snoda attraverso borghi medievali ancora intatti e luoghi incontaminati. Il fascino principale di questo cammino è il silenzio, che si può apprezzare a contatto con la natura e lontano dal rumore della vita quotidiana. Questo cammino offre un’esperienza autentica, tra sentieri, boschi e paesaggi mozzafiato. Il percorso è adatto a chiunque abbia una minima preparazione atletica per un trekking di più giorni e si può suddividere in cinque o sei tappe. Lungo il cammino si possono scoprire borghi medievali come Narni, Amelia e Orvieto, che offrono una testimonianza della storia e della cultura dell’Umbria. Sono presenti anche numerose strutture di accoglienza, dove trovare alloggio e gustare la cucina locale.

  4. Il Sentiero dello Spirito: situato nel Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo, il Sentiero dello Spirito è un percorso di 73 chilometri che collega venti eremi remoti incastonati nella pietra, costruiti dagli eremiti attorno al 1200 come luoghi dipreghiera e meditazione lontano dal rumore quotidiano. Questo cammino è uno dei più antichi e affascinanti d’Italia e offre un’esperienza spirituale unica, in cui si può immergersi completamente nella natura attraverso boschi, sentieri e montagne. Il percorso è adatto a camminatori esperti e richiede un’attrezzatura tecnica adeguata, anche se non è eccessivamente disagevole. Non ci sono molte strutture di accoglienza al termine di ogni tappa, ma è possibile trovare rifugi di montagna e ostelli lungo il percorso. Il Sentiero dello Spirito attraversa luoghi di grande bellezza e spiritualità, come l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, l’Eremo di Santo Spirito a Majella e l’Eremo di San Leonardo a Sambuceto.

  5. La Via Silente: questo percorso è un anello di circa 600 chilometri che si snoda tra le montagne del Parco Nazionale del Cilento, in Campania. Il percorso è stato ideato per consentire ai camminatori di scoprire la bellezza naturale e culturale di questa zona, che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il nome del cammino, Via Silente, deriva dalla sensazione di silenzio e pace che si prova camminando lungo i sentieri di montagna. Il percorso è per il 70% asfaltato,ma il livello di traffico è molto basso e numerosi sono i borghi affascinanti dove trovare alloggi e ristoranti lungo il cammino. È un percorso adatto a tutti, anche a chi si avvicina per la prima volta al trekking, in quanto le tappe possono essere suddivise in base alle proprie capacità fisiche. Il percorso attraversa luoghi di grande bellezza, come le spiagge di Marina di Camerota, i boschi di faggio del Monte Cervati, le gole del fiume Calore e i suggestivi borghi di Acciaroli, Castellabate e Pioppi. Lungo il cammino si possono incontrare anche numerose testimonianze dell’antica civiltà greca, come i templi di Paestum, e scoprire la cultura culinaria della regione, con i suoi prodotti tipici come l’olio d’oliva, i fichi e i formaggi

Mi raccomando scegli il cammino più adatto alle tue possibilità e goditi la bellezza e la varietà del territorio italiano a piedi, ma prima di partire ricorda di pianificare il tuo viaggio con attenzione, preparare adeguatamente l’attrezzatura e il materiale necessario, e di rispettare l’ambiente e le persone che incontrerai lungo il cammino.

Gabriel Betti

 

Kassandra e Sithonia: una guida alle acque cristalline e alla sabbia fine della Grecia settentrionale

paradisebeachKassandra e Sithonia sono due delle tre dita che formano la Penisola Calcidica, situata nella parte settentrionale della Grecia. La regione è famosa per le sue spiagge di sabbia fine e acque cristalline, che attirano ogni anno turisti da tutto il mondo. Kassandra è la penisola più occidentale delle tre, ed è caratterizzata da una costa lunga e frastagliata, con numerose spiagge e insenature. Sithonia, invece, è la penisola centrale e ha una costa più selvaggia e meno sviluppata rispetto a Kassandra. Qui, i visitatori possono trovare spiagge isolate e tranquille, ideali per chi cerca una vacanza più rilassante e lontana dal turismo di massa. Entrambe le penisole offrono una vasta gamma di servizi turistici, tra cui ristoranti, bar, attività acquatiche e molto altro ancora, rendendole destinazioni perfette per una vacanza al mare in Grecia.

Sulla penisola di Kassandra una delle spiagge più famose è sicuramente quella di Sani, situata nella parte occidentale è lunga circa 7 km. La sabbia è fine e dorata, l’acqua trasparente e la baia è circondata da boschi di pini. Qui si trova anche il porto turistico di Sani Marina, con ristoranti, negozi e bar. Il turismo è internazionale e la spiaggia è decisamente molto frequentata, adatta a chi ama comodità e mondanità.

Kallithea, situata nella parte orientale di Kassandra, è una spiaggia molto frequentata soprattutto dai giovani, anche per la presenza di molti locali notturni e discoteche. La spiaggia  lunga circa 1 km. ha un mare splendido, trasparente e basso, ideale per lunghe passeggiate. Tanti i bar sulla spiaggia e i servizi offerti.

Pefkohori, nella parte centro-meridionale di Kassandra, è una delle spiagge più turistiche della zona, potremmo deifinirla la Rimini di Kassandra. E’ lunga circa 1 km. ha una bella sabbia dorata e un mare fantastico. La spiaggia è abbastanza stretta, il lungomare è pieno di ristoranti, taverne, bar e negozi di prodotti tipici. Si possono svolgere varie attività acquatiche e c’è un piccolo porticciolo dal quale partono imbarcazioni per varie escursioni. Particolarmente affascinante la sera cenare nei ristoranti che hanno i tavolini direttamente sulla spiaggia ammirando tramonti magici.

Afytos, situata nella parte nord-occidentale di Kassandra, è una delle spiagge più belle della zona. La spiaggia si trova ai piedi di un affascinante villaggio tradizionale, molto pittoresco, con case in pietra e strade acciottolate. La sabbia è finissima e l’acqua è cristallina.

Possidi, nella parte occidentale di Kassandra, è una delle spiagge più lunghe, con circa 9 km di lunghezza. La spiaggia è caratterizzata da sabbia fine, acque turchesi e offre numerosi servizi turistici.

Fourka, nella parte centro-meridionale di Kassandra, è una spiaggia lunga circa 2 km ed è molto frequentata. La sabbia è fine e dorata e il mare trasparente e invitante. Meravigliosi i tramonti assolutamente da non perdere.

Kryopigi Beach, situata nel piccolo villaggio di Kryopigi, è una spiaggia molto famosa, lunga circa 500 metri. La spiaggia è caratterizzata da sabbia fine, acqua meravigliosamente trasparente e una splendida vegetazione che arriva fino alla spiaggia, da anni su questa spiaggia sventola la Bandiera Blu.

Mola Kaliva, nella parte nord-occidentale di Kassandra, è una spiaggia tranquilla e poco frequentata.. La spiaggia è circondata da verdeggianti colline e offre una vista spettacolare sul mare.

Possidi beach, la spiaggia sabbiosa si estende per circa 3,5 chilometri nel mare su una sottile lingua di terra, la cui forma cambia in base alle correnti. Molto bella la passeggiata per arrivare sulla punta anche se piuttosto impegnativa, consigliamo di farla con scarpe da camminare e possibilmente non nelle ore più calde.

Lasciando Kassandra scopriamo alcune indimenticabili  spiagge della selvaggia Sithonia.

Spathies, situata nella parte centrale di Sithonia, è una spiaggia tranquilla e poco frequentata, con sabbia fine e acque cristalline perfette per chi cerca una spiaggia isolata e tranquilla.

Natura allo stato puro e selvaggio a Karydi beach, con rocce frastagliate, profumati pini d’Aleppo e isole al largo, si può praticare snorkelling per scoprire un meraviglioso mondo sottomarino ricco di  coralli intatti. Ideale anche per praticare surf e kayak.

Il paradiso in terra si trova a Paradise beach una incredibile baia con piccole spiagge di sabbia finissima. Qui ci si può veramente rilassare lasciando la macchina nel parcheggio e percorrendo un breve sentiero ci si ritrova nell’Eden. Il simpatico bar sulla spiaggia offre un ricco e fresco menù con macedonie, frappè e aperitivi al tramonto.

Kalamitsi, situata nella parte meridionale di Sithonia, è una delle spiagge più belle della zona, perfetta per nuotare e fare snorkeling. La spiaggia è circondata da verdeggianti colline e offre una vista spettacolare sulla baia. Qui si trovano anche numerosi ristoranti di pesce.

Trani Ammouda, nella parte settentrionale di Sithonia, è una spiaggia lunga circa 1 km, caratterizzata da sabbia fine e acque cristalline. La spiaggia offre numerosi servizi turistici, tra cui ristoranti, bar e attività acquatiche.

Nikiti è una spiaggia lunga circa 3 km, caratterizzata da sabbia finissima e acque cristalline. E’ una spiaggia attrezzata dove si trovano bar e numerose taverne e ristoranti di pesce.

Koviou, situata nella parte centrale di Sithonia, è una delle spiagge più belle della zona, perfetta per nuotare e fare snorkeling. La spiaggia è circondata da colline verdeggianti.

Lagomandra, nella parte nord-occidentale di Sithonia, è una spiaggia lunga circa 1,5 km, offre numerosi servizi turistici, tra cui ristoranti, bar e attività acquatiche.

A conclusione si evidenzia che sia a  Kassandra che a Sithonia In quasi tutte le spiagge c’è la possibilità di scegliere tra spiaggia libera e attrezzata, anche se in alcune, ormai poche, non sono presenti strutture. Altra caratteristica interessante è la possibilità di occupare lettino e ombrellone pagando il solo costo della consumazione, una pratica molto apprezzata dai turisti, solo in periodi di alta stagione in alcune strutture si paga il noleggio.

Infine, ma non ultimo, occorre ricordare che la Grecia si è piazzata ancora una volta al secondo posto, a livello mondiale, dopo la Spagna, nella classifica 2022 delle “Bandiere Blu”, e che la verdeggiante prefettura di Halkidiki nel nord della Grecia guida la lista nazionale, con 96 “Bandiere Blu”.

Gabriel Betti

 

Tesori Nascosti dell’Appennino Bolognese: alla scoperta delle Grotte di Soprasasso, antichi borghi, castelli fatati e chiese d’autore

Immerso nel cuore dell’Appennino bolognese, si nasconde un luogo poco conosciuto: le Grotte di Soprasasso, meraviglie naturali plasmate nel tempo da pioggia, vento e umidità, che danno vita a formazioni rocciose così complesse e perfette da rendere difficile credere che siano state create esclusivamente dalle forze della natura.

L’accessoprassasoso a queste grotte è stato a lungo difficile senza la guida di un esperto locale. Tuttavia, grazie a un gruppo di volontari di Riola di Vergato, un sentiero escursionistico reso agibile parte dalla zona di Cavalloro, facilitando l’accesso a questi tesori naturali. Il percorso è ben segnalato con cartelli, tronchi d’albero colorati e cavi di supporto.

Le Grotte sono tre. La Grotta di Soprasasso non è in realtà una grotta ma una larga insenatura che si insinua sotto allo sperone roccioso. Alla base, si è creata una sorta di larga seduta che, in alcuni punti, ricorda un trono. La Grotta dei Piatti è forse la più scenografica. È stata chiamata così per le tante cavità perfettamente rotonde che ricordano dei piatti. Quando si entra e ci si gira verso l’esterno, l’apertura triangolare della grotta regala un bellissimo scorcio sul cielo e sul panorama. La Grotta Buia è più difficile da raggiungere perché è posta in alto e la salita è difficile con il terreno sabbioso e può essere esplorata solo con una torcia perché si addentra in profondità nella roccia.
L’area circostante le Grotte di Soprasasso è intrisa di storia. Il sentiero stesso faceva parte della Linea Gotica, la poderosa opera difensiva fortificata costruita dai tedeschi durante la fase finale della seconda guerra mondiale per fermare l’avanzata anglo-americana verso nord.
Vicino al nucleo di Montecavalloro, già possedimento Matildico passato poi ai vescovi  di Bologna, indicato nelle antiche mappe come “Monte Cava l ‘oro” anche se non è certo se si tratti di un gioco di parole o di una antica presenza del prezioso metallo, sono ubicati due antichi borghi medievali Casa Monzone e Casa Costonzo che conservano intatto il fascino del Medioevo, la prima è giunta a noi praticamente intatta. Casa Costonzo, invece, importante edificio fortificato  databile tra il XIII e XIV secolo, citata  nell’Albo dei monumenti della Provincia di Bologna, ha subito un restauro che l’ha riportata all’antico splendore. Casa Costonzo fu sede della prima scuola medica medievale dell’Appennino Bolognese: merita ricordare che nel 1379 in tutto l’appennino esercitavano cinque medici: ben tre erano a Costonzo. In questi secoli l’arte medica rendeva bene e i medici di Costonzo risultavano essere i più ricchi proprietari della zona.  Dopo appena trent’anni, infatti vi sono testimonianze di altri medici nelle località vicine, tutti formatisi alla scuola di Costonzo.Casa Costonzo ha ospitato la prima scuola medica medievale dell’Appennino, e i suoi medici erano tra i più benestanti proprietari terrieri della regione.
Da Casa Costonzo in breve si scende a Riola di Vergato dove si trova l’unica opera italiana dell’arch. finladese Alvar Aalto. la chiesa di Santa Maria Assunta.
L’opera si ispira alla Natura circostante (il corso del fiume Reno e le grotte di Soprassaso) e alle costruzioni in pietra locali (il Parco Provinciale di Montovolo e il borgo della Scola). Lo stesso, commentando il progetto, disse: “Non voglio disturbare con il mio progetto ciò che Dio da sempre ha fatto in questo luogo”.
L’architetto si recò per la prima volta a Riola nel 1966 per prendere visione del terreno su cui edificare la nuova chiesa, prendendo conoscenza dei rilievi e degli studi preparatori, illustranti l’area su cui sarebbe nato il progetto a lui affidato. In questa occasione, colse il profilo dei tre monti circostanti: Monte Vigese, Montovolo e Monte di Vigo. Il maestro, in sintonia con la gente del luogo, invitò tutti a percorrere un cammino insieme per compiere questa grande impresa, sia a livello spirituale che fisico.
La funzionalità “organica” con cui il maestro progettò la sua opera, portò a considerare lo spazio e l’uomo nella loro sintonia, attraverso l’elemento luce che, grazie alla sua funzione descrittiva, genera la forma, la quale crea la struttura e la funzione. I termini ambiente e architettura, sostenuti da Alvar Aalto, non possono essere lasciati da parte nei suoi accostamenti con la luminosità del cielo, l’acqua del fiume che scorre e i colori della natura: il raggio di luce, il fiume e la chiesa diventarono così un tutt’uno.
Caratterizzata da pianta asimmetrica e da un’unica navata, dispone di vetrate sulla sommità che lasciano filtrare la luce, con un’intensità maggiore nella zona dell’altare, centro focale di tutto lo spazio. L’intera superficie interna è rifinita con rivestimento murale plastico di colore bianco – una soluzione che ne accresce la luminosità. La chiesa è l’edificio centrale di un complesso costituito anche da sagrato, campanile, casa canonica e opere parrocchiali
Un’altra attrazione imperdibile è la Rocchetta Mattei situata poco sopra Riola, nel comune di Grizzana Morandi, un castello da favola dall’architettura eclettica. Costruito a metà del XIX secolo dal conte Cesare Mattei, una figura di spicco nella società bolognese. Oggi il castello è aperto al pubblico ed è un vero spettacolo per gli occhi.
È un castello fiabesco unico nel suo genere per la combinazione di stili diversi e il labirinto di stanze interconnesse, cortili, passaggi, scalinate, archi, volte dipinte e torri.
La sua costruzione iniziò nel 1850 per volere del conte Cesare Mattei, che intorno a quel periodo, provato da varie delusioni sia politiche che private, aveva deciso di ritirarsi dalla vita cittadina. Si dedicò completamente alla costruzione della Rocchetta, un vero e proprio castello dallo stile unico e eclettico, e allo studio dell’ “elettromeopatia”, una pratica paramedica che unisce nozioni di naturopatia allo studio delle cariche elettriche. La personalità variegata e particolare del conte si riflette perfettamente nell’edificio, dove potremo osservare stanze e torri in stile moresco affiancate ad altre in stile medievale, magari collegate da scale con decorazioni liberty.
Sicuramente a rimanere più impressi nella memoria del visitatore sono il “Cortile dei leoni”, una riproduzione in scala ridotta del cortile dell’Alhambra di Granada, e la “Cappella”, la cui elegante alternanza di bianco e nero si ispira all’architettura della Mezquita (moschea) di Cordoba. La Rocchetta, dopo la morte di Cesare Mattei, passò prima al suo figlio adottivo e poi a un commerciante del luogo, che sfruttò la popolarità dell’edificio anche per aprire un albergo con annesso ristorante. Questa gestione “commerciale” durò fino agli anni ‘80, quando tutto il complesso venne abbandonato. Oggi gran parte della Rocchetta Mattei è visitabile grazie ai restauri della fondazione Carisbo di Bologna, che dal 2005 prosegue con i lavori per aprire al pubblico anche altre parti del castello.
L’Appennino bolognese nasconde un tesoro di bellezze naturali, storiche e architettoniche in grado di soddisfare le esigenze di tutti.

Gabriel Betti

 

Un angolo di Spagna in Valtellina: il Castello Gaudì di Grosio

Nella pittoresca cittadina di Grosio, un piccolo paesino in provincia di Sondrio, nella parte nord-orientale della Valtellina, con circa 3500 abitanti e a 600 metri di altitudine, si trova un luogo magico e incantato che sembra essere stato preso direttamente dalla Catalogna di Antoni Gaudì. Si tratta del Castello Gaudì di Grosio, una costruzione davvero unica nel suo genere, che ricorda la famosa Casa Batllò e il giardino catalano del celebre architetto spagnolo.

Il Castello Gaudì di Grosio è stato costruito da Nicola Di Cesare, un costruttore abruzzese trapiantato in Lombardia, che ha deciso di costruirsi il proprio personalissimo castello con giardino annesso. Dopo circa quarant’anni di lavoro, l’artista è riuscito a trasformare quello che era un ammasso di rocce tipico di un ambiente montano in un “castello incantato”, dcastellogrosioove ovunque ti giri, puoi scorgere vasi, sculture, fontane e mosaici coloratissimi, forgiando la montagna rocciosa delle Alpi Retiche in un vero e proprio angolo di Paradiso.
Un lavoro paziente, illuminato e certosino che dura da più di 40 anni e ha regalato a Grosio e a tutti i suoi visitatori un piccolo pezzo di Barcellona in piena Valtellina.

Il giardino del Castello Gaudì di Grosio sembra essere stato preso direttamente dalla Barcellona di Antoni Gaudì, con sentieri, grotte, arcate, vasi e ben 207 scalini. I tasselli dei mosaici del castello sono realizzati partendo da materiale semplice come pezzi di vetro di bottiglie rotte o fanali di macchine presi dalle autorimesse. Altra particolarità del “castello” di Grosio sono le scritte incise su parapetti, specchi, scalini e sulle pavimentazioni in pietra, qui si possono leggere detti popolari, pensieri o auguri. Elemento importante è la natura, da cui l’artista ha ricavato alcuni materiali, ma soprattutto che grazie a fiori e piante fa da contorno all’opera architettonica.

La struttura è privata ma il proprietario, Nicola di Cesare, permette di visitarlo su richiesta. Per raggiungere il Castello Gaudì di Grosio è necessario arrivare nel borgo e poi raggiungere via Rovaschiera che si trova al centro del paese, sulla sponda rocciosa che lo protegge.

Il Castello Gaudì di Grosio è diventato un’attrazione turistica sempre più popolare negli ultimi anni, grazie alla sua bellezza unica e alla sua somiglianza con le opere di Antoni Gaudì. Non perdete l’occasione di visitare questo angolo di Spagna in Valtellina, una vera e propria gemma nascosta tra le montagne lombarde.

quali altre attrazioni offre grosio

Oltre al Castello Gaudì di Grosio, la cittadina offre molte altre attrazioni per i visitatori. Grosio è un luogo ricco di storia e cultura, con numerosi monumenti e musei che meritano una visita.

Uno dei siti più importanti è la Basilica di San Giorgio, un capolavoro dell’arte romanica situato nel centro storico della città. La basilica è stata costruita nel XII secolo ed è famosa per i suoi affreschi e le sue sculture, che rappresentano una delle più importanti testimonianze dell’arte medievale in Lombardia.

Un’altra attrazione imperdibile è il Museo Palazzo Besta, situato in un antico palazzo nobiliare del XV secolo. Il museo ospita una vasta collezione di opere d’arte e manufatti storici, tra cui dipinti, sculture, mobili antichi e oggetti d’arte orientale.

Per gli amanti della natura, Grosio offre numerose possibilità di escursioni e trekking nelle montagne circostanti. Tra le destinazioni più popolari ci sono il Parco Nazionale dello Stelvio, il Parco Regionale delle Orobie Valtellinesi e la Riserva Naturale della Val di Mello.

Infine, Grosio è famosa per la sua tradizione culinaria, con numerosi ristoranti e trattorie che offrono specialità locali come i famosi pizzoccheri della Valtellina, la bresaola e i formaggi tipici della regione.

Gabriel Betti

 

Isola Santa Garfagnana, dove il tempo si è fermato

Sulle rive di un piccolo lago sorge il borgo di Isola Santa,  in provincia di Lucca, nel comune di Careggine, incastonato tra la natura boschiva della Garfagnana, tra il Parco Regionale delle Alpi Apuane e quello Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, .

Un campanile, una manciata di case, un paesaggio incantato immerso nel silenzio della natura che qui regna sovrana,  in questo borgo, considerato uno tra i Borghi più romantici e slow d’Italia,  tutto scorre tranquillo, con lentezza anche quando in estate arriva qualche turista.

La sua storia è molto particolare. Nel 1950 isola-santa-borgo-hdIsola Santa che era abitata da una manciata di persone, fu ob torto collo abbandonato. a causa della creazione di un invaso idroelettrico. Per il bene comune gli abitanti di Isola Santa dovettero lasciare la loro casa, la loro terra e la loro vita per andare altrove. Il lago artificiale invase ogni cosa, lasciando intatte solo pochissime case e la chiesa di San Jacopo con il suo campanile. Negli anni successivi anche i pochi abitanti che erano rimasti lasciarono il paese per trasferirsi in case più sicure.

Isola Santa divenne un  borgo fantasma, dal quale di tanto in tanto emergono i resti al prosciugarsi del lago (ogni 10 anni viene svuotato), ritrovando la sua antica vocazione di luogo di pellegrinaggio. Nel passato fu infatti un punto fondamentale dove i viandanti provenienti dalla Versilia trovavano riparo e ristoro dopo un lungo cammino.

Oggi, grazie a un progetto di recupero Isola Santa ha la possibilità di vivere la sua seconda vita. Il merito di tutto questo è non solo dei suoi abitanti che hanno sempre creduto fortemente nelle potenzialità di questo incantevole luogo immerso nella natura, ma anche del sindaco di Careggine, Mario Puppa, che ha voluto che Isola Santa tornasse a vivere, a ospitare oltre che ai suoni della natura anche quelli della vita quotidiana che solo qui può scorrere lenta, serena e tranquilla.

Nel 2016 il Progetto Bellezza dà il via ai lavori di recupero. Nel corso di poco tempo, Isola Santa è diventata un albergo diffuso con tanto di ristorante, meta di tantissimi escursionisti e pescatori e di tutti coloro che vogliono trascorrere qualche giorno lontano dalla frenesia e dagli obblighi quotidiani scanditi dal tempo.

A Isola Santa, infatti, il tempo scandito dai nostri orologi non è necessario,  l’alba avvisa che la giornata è appena iniziata ed il tramonto, con i suoi colori incredibili, invita al riposo proprio come quando un tempo accoglieva i pellegrini.

Isola Santa è un ottimo punto di partenza per scoprire tutti gli incantevoli luoghi di interesse della Garfagnana e gli altri piccoli borghetti dalla storia antica.

A ogni stagione dell’anno questo borgo è capace di trasmettere sensazioni sempre diverse ma la stagione migliore per godere appieno della sua magia e della sua decadente bellezza è però l’autunno: in questa stagione malinconica Isola Santa sprigiona tutto il suo romanticismo grazie ai colori caldi che circondano il lago.

Tutt’intorno diventa una tavolozza di verde, giallo e rosso nelle loro più svariate tonalità, e anche nelle giornate più grigie e uggiose l’atmosfera incantata tipica di questo posto è percepibile in ogni angolo del paese.

Isola Santa è quindi il luogo ideale per tutti gli innamorati ma anche per coloro che vogliono vivere qualche ora seguendo i ritmi antichi della natura.

Gabriel Betti

 

A Castelsardo spiagge e acque cristalline

Castelsardo, situato su un promontorio nel Golfo dell’Asinara, classificato tra  “I borghi più belli d’Italia”. Castelsardo è facilmente raggiungibile dall’aeroporto di Alghero e dai porti di Porto Torres, Golfo Aranci e Olbia.
Fondata dalla famiglia Doria come fortezza nel 1102, la città di Castelsardo è famosa per l’aspetto del suo centro storico arroccato su un alto promontorio al centro del Golfo dell’Asinara, racchiusa dalle originarie mura. L’area circostante è caratterizzata da una fitta e profumata macchia mediterranea,mentre la costa alterna insenature rocciose, calette e lunghe distese di sabbia.
Scopriamo insieme alcune delle spiagge di Castelsardo e dintorni.
Spiaggia di Lu Bagnu
Ai piedi del borgo turistico da cui prende il nome, si trova la suggestiva spiaggia di Lu Bagnu, con la sua sabbia dorata mista a ciottoli, accanto a una piccola zona di dune sabbiose e bagnata dal mare a volte impetuoso ma spesso calmo, azzurro e cristallino del nord della Sardegna. Una spiaggia suggestiva per la posizione e ricca di fascino, amata anche dai surfisti. L’ideale è passare una bella giornata in questa spiaggia e poi andare a godersi tutta la bellezza di quel capolavoro che è il borgo di Castelsardo.
Spiaggia di Ampurias
La spiaggia di Ampurias, detta anche del Sacro Cuore, è davvero bella, divisa fra sabbia, bianco-rosata e finissima, e scogli, con fondali ricchi di pesce. Si possono vedere anche delle piccole vaschette naturali negli scogli soprattutto quando c’è bassa marea. Eccellente la trasparenza dell’acqua testimoniata dall’ottenimento anche nel 2022 della prestigiosa Bandiera Blu. La spiaggia di Ampurias è libera, anche se non manca la possibilità di noleggiare lettini e ombrelloni.
La spiaggia di Ampurias ha ottenuto inoltre nel 2022 la Bandiera Verde, il riconoscimento internazionale assegnato da un campione di pediatri ai Comuni in cui sono presenti spiagge a misura di bambino.
Spiaggia della “Madonnina o Stella Maris”
Sempre nella frazione di Lu Bagnu, La Madonnina è l’altra spiaggia insignita della  Bandiera Blu 2022. E’ una spiaggia digradante di sabbia fine, fatta a calli, più o meno ampie, con un mare splendido e rocce di contorno che la rendono ancor più bella. La sabbia é quella tipica di questo tratto di coste: dorata e grana grossa. L’acqua é azzurra e limpida e dal mare affiorano degli scogli bassi.
Spiaggia La Marina di Castelsardo
A due passi dal centro del paese La Marina è la spiaggia di Castelsardo, situata in una piccola baia all’ingresso del borgo. La posizione è centrale e facilmente raggiungibile, ideale per prendere il sole, anche se qui le acque risentono della vicinanza del porto. La spiaggia è di sabbia a grani medi compatta, il fondale basso e sabbioso adatto ai bambini. La Marina è protetta ai lati da due lingue di scogli, ideale per immersioni e snorkeling. Essendo collocata all’interno della città, la spiaggia è dotata di tutti i servizi, compreso il parcheggio.
Spiaggia Baia Ostina, una profonda insenatura ideale per gli innamorati
La Baia si trova fuori dal paese di Castelsardo, lungo la vecchia statale 134 in direzione di Valledoria. La spiaggia, lunga un centinaio di metri ed estremamente larga, è protetta all’interno di una profonda insenatura circondata da promontori di basalto scuro che non lasciano entrare le onde. La sabbia è scura, l’acqua trasparente e verdognola; il fondale è sabbioso e dolce in un primo tratto per poi scendere bruscamente e diventare roccioso. Nei pressi della cala ha inizio un sentiero chiamato “passeggiata degli innamorati” che segue il litorale fino a La Ciaccia.
La Spiaggia è totalmente libera e selvaggia, gli unici servizi sono un parcheggio ed un punto di ristoro collocato, però, nel villaggio omonimo vicino. Per arrivare a Cala Ostina si segue la strada che a due chilometri dal paese conduce al villaggio. Il sentiero rivela scorci mozzafiato, alle prime case si fa una inversione a destra e si arriva nell’area di parcheggio, da qui un sentiero conduce a destinazione in pochi minuti.
San Pietro a Mare – Valledoria
La spiaggia di San Pietro a Mare, con la sua caratteristica chiesetta, è facilmente raggiungibile dal centro di Valledoria. Si tratta di una spiaggia molto ampia e lunga, con una sabbia dorata circondata da una natura selvaggia. Il mare è cristallino e trasparente, con riflessi verde smeraldo. Dotata di numerosi servizi, questa spiaggia è amata dagli appassionati di sport acquatici, anche perché il suo fondale degrada molto velocemente. Da vedere!
Spiaggia Li Junchi – Badesi
La spiaggia di Li Junchi è situata lungo la costa di Badesi, nel tratto di costa prossimo all’Isola Rossa. E’ una spiaggia dalla sabbia dorata, con grani medio-fini, calda e morbida al tatto. Il bellissimo mare cristallino si presenta con una policromia tra il verde e l’azzurro, molto limpido e dal fondale sabbioso. Le grandi dimensioni della spiaggia, 8 Km., fanno si che non risulti mai estremamente affollata, nemmeno in alta stagione. Paesaggio incantevole e natura circostante selvaggia.
Sulla spiaggia di Li Junchi è presente un punto ristoro che offre anche la possibilità di noleggiare attrezzature da spiaggia. Il parcheggio custodito per le autovetture è a pagamento. spiaggia lunga di sabbia fine a tratti pubblica con ampio parcheggio a pagamento. mare cristallino e pulito dove si tocca fino al largo. Tramonti sul mare mozzafiato.
Isola Rossa
Non molto lontano da Castelsardo si trova Isola Rossa, nella provincia nord-ovest di Olbia Tempio. Il nome deriva dal colore dell’Isola, caratterizzata da rocce granitiche di colore rosa. Le spiagge sono di sabbia bianca con sfumature fino al roseo e lo scenario non ha nulla da invidiare a quelli della Costa Smeralda, ma più selvaggio ed incontaminato. La costa è ricca di calette ed insenature, il paesaggio è costellato di rocce e ricca vegetazione. I fondali sono digradanti dolcemente verso il largo ed offrono una grande varietà di flora e fauna marina, per questo l’Isola è adatta alle famiglie ed agli amanti dello snorkeling, delle immersioni e della pesca subacquea.
Spiaggia Longa
La Spiaggia Longa è la più conosciuta dell’Isola, fra le scogliere di Li Bicchi Russi ed il belvedere, famosa per la fontana naturale che sgorga al centro dell’arenile; la Spiaggia di Sa Marinedda è situata presso il borgo ed è caratterizzata da acque straordinariamente limpide.
Spiaggia Li Cossi
Una delle più di Isola Rossa, con un meraviglioso specchio d’acqua alle spalle della Spiaggia, il fondale è subito profondo perciò è meno adatta ai bambini.
Spiaggia di Tinnari
E’ la regina dell’Isola, composta non da sabbia ma da polvere di conchiglia, granelli di granito e ciottoli rossi.
Spiaggia Rosa ovvero la Spiaggia di Vignola
La Spiaggia di Vignola, conosciuta anche come Spiaggia Rosa, si trova nel tratto di costa che unisce Castelsardo a Santa Teresa di Gallura. L’arenile è diviso in due anse da una punta rocciosa ed è di sabbia rosata soffice, il fondale è digradante dolcemente verso il largo quindi adatto anche ai bambini. La Spiaggia è dotata di molti servizi: parcheggio, area camper, bar, ristorante, albergo, noleggio di ombrelloni e di imbarcazioni, vi è anche un Diving Center per gli appassionati di immersioni e pesca subacquea. È accessibile ai portatori di handicap.
Sul lato occidentale della Spiaggia si può imboccare un sentiero che conduce verso i graniti di Punta di Li Francesi, durante il percorso si può ammirare anche la Torre Spagnola, la terrazza belvedere e la chiesa di Si Santu Silvaru (San Silverio).

La posizione geografica privilegiata di Castelsardo permette inoltre al turista in pochissimo tempo di raggiungere le località più belle della sardegna: ad ovest: Stintino, Capo Caccia, Alghero, ad est: Costa Paradiso, la Costa Smeralda con le isole dell’arcipelago, Capo Coda Cavallo e le calette che portano a San Teodoro.
Facile arrivare anche sulle sue isole più belle: l’Asinara ed il suo parco naturale raggiungibile con il traghetto dell’ente parco che parte da Porto Torres (1h 30m di crociera) o con battelli privati che partono dal porto turistico di Stintino.
La Maddalena e Caprera raggiungibili in traghetto da Palau.
Le isole dell’arcipelago raggiungibili con battelli  privati che partono dal porto di Santa Teresa di Gallura.

spiaggialijunchiDirei che ce ne sono davvero per tutti i gusti!

Gabriel Betti