Il treno di Dante tra storia e fascino senza tempo

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Dante Alighieri, il Sommo Poeta, è uno dei più grandi poeti della letteratura italiana, e il suo capolavoro, la Divina Commedia, è conosciuto in t

utto il mondo. Ma pochi sanno che Dante, durante la sua vita, fu anche un appassionato viaggiatore e che spesso si spostava a piedi o a cavallo.

Sulle orme di Dante viaggiatore è nato il “Treno di Dante”, un antico convoglio che accompagna alla scoperta dell’Appennino Tosco-Romagnolo nei luoghi dell’esilio del Sommo Poeta.

Il progetto arrivato alla sua terza edizione è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e sviluppato da APT Servizi Emilia-Romagna con Toscana Promozione Turistica e con l’organizzazione della società Il Treno di Dante (www.iltrenodidante.it).

L’antico treno detto ” Centoporte” è composto da antiche carrozze, che richiamano le diligenze dei primi del Novecento e sono caratterizzate dagli interni in legno.  Oltre alle Centoporte, in composizione al treno vi sarà anche una vettura di prima classe caratterizzata da interni pregiati in velluto ed un maggior confort di bordo. I posti a bordo sono complessivamente 280. Il treno, messo a disposizione dalla Fondazione FS, percorrerà la storica linea ferroviaria Faentina, la prima in Italia ad attraversare gli Appennini.il cuore dell’Appennino Tosco-Romagnolo sulle orme del Sommo Poeta, lungo un originale percorso che coniuga cultura, artigianato, enogastronomica tipica e turismo lento, completamente immersi nella natura (Informazioni, biglietti e pacchetti al sito www.iltrenodidante.it).

 Il Treno di Dante in questa terza edizione presenta diverse formule. Si può scegliere la Crociera nelle Città d’Arte, nelle formule Smart e Charme. Della durata di 3 giorni, prevede la partenza da Firenze, l’arrivo e l’accoglienza a scelta tra Faenza e Brisighella, una visita guidata alle bellezze della città scelta, la ripartenza con arrivo a Ravenna per il viaggio “tra Dante e i mosaici”. Si prosegue quindi per Ferrara, per la visita al centro storico della città e, infine, il terzo giorno, l’arrivo a Bologna dove i passeggeri sono accompagnati nel tour “Dante e il Medioevo”. I prezzi variano da 489 euro (del pacchetto di 3 gg, per adulto in camera doppia) a 75 euro per l’andata e ritorno in giornata (prezzo biglietto adulto). In alternativa il Grand tour, l’itinerario di 7 giorni e 6 notti che parte dalla propria città con arrivo, come prima tappa, nella meravigliosa Firenze, culla del Rinascimento italiano, per un pernottamento di 2 notti con possibilità di scoprire la città attraverso esperienze e visite guidate. Il viaggio continua sul Treno di Dante per raggiungere Brisighella o Faenza, a scelta, dove soggiornare ed esplorare il rinomato borgo medievale o la Capitale della Ceramica artistica. Tappa successiva è Ravenna, con i suoi maestosi mosaici bizantini. Il viaggio si conclude con la visita alle Città d’Arte di Bologna o VeneziaIl programma del consueto viaggio di un giorno parte da Firenze, la città dove Dante è nato nel 1265, e prosegue verso la prima fermata: Borgo San Lorenzo. Il treno poi continua la corsa sulle colline di Vicchio, che ha dato i natali a Giotto e Beato Angelico. Oltrepassato Crespino del Lamone, il treno prosegue e sosta a Marradi (FI), la cittadina celebre per la sagra dei “marroni”, le ottime castagne a cui è dedicata una sosta speciale nelle domeniche di ottobre per la sagra omonima, per poi fare tappa a Brisighella (RA), tra i Borghi più Belli d’Italia. La fermata successiva è Faenza (RA), famosa in tutto il mondo per la ceramica artistica, e infine Ravenna, la città in cui il Sommo poeta completò la composizione del ciclo della Commedia e trascorse gli ultimi anni della sua vita, fino alla morte nel 1321. Qui si erge la Tomba del poeta vicino alla quale sono stati inaugurati recentemente il Museo e la Casa dedicati all’Alighieri. Il servizio sul Treno di Dante è personalizzato e di alta qualità: su ogni vettura è presente un’assistente di viaggio che si occupa di accompagnare i passeggeri nella loro esperienza e narrare la storia dei luoghi toccati durante l’esilio dell’Alighieri. Gli assistenti forniscono anche preziose indicazioni su musei, rocche, teatri e palazzi (ma anche ristoranti), cui i passeggeri potranno accedere gratuitamente esibendo all’ingresso il biglietto del Treno di Dante, anche in un giorno diverso da quello del viaggio.

Gabriel Betti

 

Sardegna non solo mare: l’affascinante borgo di Castelsardo

Difficilmente si trovano borghi così belli. sia per le bellezze naturali sia per quel senso di antico e passato che così di frequente si trova in Sardegna e proprio grazie al suo invidiabile patrimonio, Castelsardo è incluso in prestigiose reti culturali internazionali, fra le quali “I borghi più belli d’Italia“, “Les Plus Beaux Villages de la Terre”, “Le sette città regie”, e la Conferenza permanente delle Città storiche del Mediterraneo.
Castelsardo si affaccia direttamente sul mare al centro del Golfo dell’Asinara, nella parte settentrionale della Sardegna, in un susseguirsi di coste rocciose con piccole insenature dove nelle giornate limpide è possibile intravedere i monti della Corsica. Il Borgo è dominato dal castello che – ancora intatto da oltre 1000 anni – si erge a difesa delle sue casette basse e del centro storico che sorge proprio alle sue pendici. Castelsardo, fondata nel 1270 dalla famiglia genovese dei Doria, ha una storia antichissima. Conquistata nel 1400 dagli spagnoli venne battezzata Castellaragonese e per circa 300 anni appartenne al regno di Spagna. Dal 1720 fu riconquistata dall’Italia da parte dei Savoia divenendo definitivamente Castelsardo
E’ molto facile arrivare a Castelsardo, che gode di una posizione ideale perchè a breve distanza dimg-20220417-wa0051ai principali siti turistici più belli della Sardegna. Per chi arriva in aereo nel nord Sardegna, dista solo 70 Km dall’aeroporto di Alghero e circa 100 km dall’ aeroporto di Olbia. La sua posizione geografica privilegiata permette di raggiungere le località più belle delle Sardegna, Stintino, Alghero, Costa Paradiso, Santa Teresa di Gallura, Costa Smeralda, le isole dell’Arcipelago e il Parco Naturale dell’Asinara.
Visitare la città antica è come tornare indietro di secoli. La conformazione delle vie che percorrono il borgo è rimasta immutata. Verande, sottopassaggi ricoperti di ginepri secolari e alberi che nel corso del tempo sono riusciti a crescere tra le pietre della borgata. Di notte lo scenario è quasi surreale. Le atmosfere che si creano sono molto suggestive.
La città è famosa in tutto il mondo per le manifestazioni musicali (a partire da uno dei migliori capodanno d’Italia) ai festival che durante la stagione rendono Castelsardo meta di personaggi e intellettuali di calibro internazionale. All’interno del Castello è presente il Museo dell’Intreccio Mediterraneo; uno dei musei più visitati della Regione. Al suo interno collezioni che raccontano lo stile di vita che è strettamente collegato alle attività della terra e del mare. Un altro museo è quello del “Maestro di Castelsardo” che è ospitato nelle cripte nella Concattedrale consacrata a Sant’Antonio Abate. La posizione della chiesa è caratteristica, domina la visuale sul mare con la sua facciata austera e semplice allo stesso tempo.
Passeggiando tra le viuzze del borgo di Castelsardo ci si imbatte nella maestosa cinta muraria caratterizzata da ben 17 torri e un percorso di sentinella da cui si gode di una splendida vista verso il golfo dell’Asinara.
Obbligatoria la tappa alla Roccia dell’Elefante. Una roccia scolpita dal vento e dalle intemperie che ha preso la forma di un elefante. Scavate in questa roccia troviamo le Domus De Janas, un insediamento prenuragico risalente a 5000 anni fa circa e un’incisione su una delle pareti di un busto animale. La strada purtroppo è stata costruita attaccata, ma è comunque possibile arrivarci a piedi. Alle spalle della singolare roccia si apre una vallata completamente ricoperta di verde e con poche costruzioni che sono sovrastate da un grande nuraghe .
Dirigendosi all’interno della zona, altra tappa obbligata è l’antico borgo di Sedini, le cui origini si perdono nella preistoria, si trova su una zona collinare, a circa 10 Km dal mare, ad un’altitudine di  350 metri sul livello del mare. Molto singolare è il centro storico, caratterizzato da scorci di rara bellezza, da scalinate e sottopassaggi di pregio e, particolarità  che lo rendono unico nel suo genere,  da molte case costruite nella roccia. Il suo territorio presenta una varietà di situazioni davvero pregevoli. Si passa, infatti, dai panorami mozzafiato delle località di Littigheddu e Lu Saraghinu, da cui è possibile ammirare il bellissimo mare del Golfo dell’Asinara, l’Isola Rossa e la Corsica, alla vallata del rio Silanis, ricca di sorgenti, di rocce a strapiombo, di vegetazione rigogliosa, di vecchi mulini a palmenti, di bellissime chiese e monasteri medioevali. La Domus de Janas “La Rocca” è il monumento più noto di Sedini e uno dei più importanti della Sardegna. La Domus si presenta come un’enorme roccia calcarea sita nel centro abitato di Sedini, sul ciglio del vallone di Baldana, che ospita al suo interno un ipogeo funerario preistorico. Il complesso si presenta quindi, oggi, come una serie di ambienti di varie epoche (dal Neolitico al Medioevo all’Ottocento) ricavati nella roccia viva, separati e integrati fra loro con solai e muratura, per un totale di 129 mq distribuiti su tre livelli. Tutte le trasformazioni che ha subito nel corso dei secoli l’hanno resa parte viva del paese: è stata prigione, luogo di ricovero per animali, negozio, sede di partito e abitazione privata. Le tombe vere e proprie costituiscono il livello più antico e vi si accede dalla sala principale d’ingresso attraverso una scala in legno. L’ipogeo è costituito da sei celle, due delle quali sono state completamente allargate e fuse in un unico ambiente. Il sito-museo offre dunque, senza considerare il patrimonio ospitato, due aspetti di grande rilievo e pressoché unici: è una delle pochissime Domus de Janas facilmente accessibili dell’isola; è un sito che è stato utilizzato senza soluzione di continuità per millenni. Tali caratteristiche lo rendono un monumento di valore riconosciuto e capace di attrarre l’attenzione di studiosi e visitatori.

Gabriel Betti

 

Sci : Riscoperta dello Skirama Dolomiti

Un motto di quest’area che stimola gli appassionati degli sport invernali: 

Paesaggi sempre diversi, piste al top e tanta flessibilità

Un unico skipass per sciare su 380 km di piste: ecco perché lo Skirama Dolomiti è uno dei caroselli sciistici più importanti a sud delle Alpi.

Dalle cime di Folgarida Marilleva, Pejo e Pontedilegno-Tonale in Val di Sole e Lombardia, alle Dolomiti di Madonna di Campiglio e Pinzolo in Val Rendena; dalle piste di Andalo e Fai della Paganella, al Monte Bondone che sovrasta Trento, fino all’Alpe Cimbra, con le località di Folgaria e Lavarone.

1 Skipass, 8 Località, 150 impianti e 380 km di piste che si sviluppano nella cornice naturale del Trentino occidentale: ecco i numeri che raccontano lo Skirama

Neve garantita

Lo Skirama Dolomiti Adamello Brenta è garanzia di sciabilità. Grazie ai moderni impianti di produzione di neve programmata e a piste situate ad altitudini elevate, fino ai 3.000 metri del ghiacciaio Presena e Pejo, l’innevamento è garantito sul 90% delle piste da novembre ad aprile.

È un grande punto di forza che, unito a 380 chilometri di piste, da est a ovest del Trentino, permette di dominare lo spaziotempo, trovando sempre il momento e il luogo più adatto a tutte le esigenze.

Tanta flessibilità

La flessibilità dello skipass è un’altra freccia a disposizione dell’offerta dello Skirama Dolomiti. Si può infatti scegliere tra una moltitudine di possibilità di acquisto che rendono l’esperienza Skirama Dolomiti sempre allettante.

Fra le altre segnaliamo: lo Skipass Locale, valido in una sola località, lo Skipass Superskirama, che consente la libera circolazione su tutto il comprensorio, lo Skipass Combi, valido all’interno della singola località con, in aggiunta, alcune giornate sci Superskirama.

Gabriel Betti