Da Nord a Sud i cammini più belli d’Italia

camminiUna vacanza all’insegna dello sport e della natura o semplicemente qualche giorno lontano dalla città: ecco 5 sentieri tra i più belli d’Italia per vivere di entrare in contatto con la natura, rallentare il ritmo e godere di un’esperienza autentica. Questi  cinque cammini da nord a sud Italia ti porteranno alla scoperta di panorami mozzafiato, di luoghi storici e culturali e di tesori naturali.

  1. Alta via delle Dolomiti n.1: questo percorso di circa 125 chilometri e 7.300 metri di dislivello positivo offre un modo autentico e alternativo di vivere la montagna, attraversando il cuore delle Dolomiti, patrimonio naturale Unesco. Il percorso parte dal Lago di Braies in Trentino e arriva a Belluno, ed è costituito da 12 tappe che ti porteranno attraverso rifugi di montagna, pascoli alpini e valli incantevoli. È un percorso adatto a camminatori esperti, in quanto richiede una buona preparazione fisica e un’attrezzatura adeguata, ma offre la possibilità di ammirare paesaggi mozzafiato e di respirare aria fresca e pulita. Lungo il cammino si possono ammirare alcune delle vette più famose delle Dolomiti, come il Monte Pelmo, il Civetta e la Marmolada, e scoprire la cultura e la tradizione del territorio, con i suoi prodotti tipici come i formaggi, il pane di segale e il vino. Il percorso attraversa anche alcuni dei borghi più suggestivi delle Dolomiti, come Cortina d’Ampezzo e San Vito di Cadore, dove è possibile trovare alloggio e ristoranti tipici.

  2. La Via degli Dei: questo cammino è uno dei tracciati più conosciuti e amati d’Italia. È lungo circa 130 chilometri e unisce il centro di Bologna alla città di Firenze. Il percorso attraversa le montagne dell’Appennino, tra i quali spiccano il Monte Adone, il Monte Monzuno, il Monte Venere e il Monte Luario. Il nome del cammino, Via degli Dei, deriva dalle numerose cime e montagne che si incontrano lungo il percorso. Questo cammino era stato utilizzato dagli etruschi e dai romani per facilitare i commerci tra Firenze e la colonia di Bononia, oggi Bologna. La Via degli Dei è un trekking di medio livello, che richiede una buona preparazione fisica, ma è adatto a tutti coloro che amano camminare e desiderano scoprire la bellezza dei paesaggi appenninici. Il percorso si snoda attraverso strade bianche e sterrate, sentieri nei boschi e montagne, offrendo panorami mozzafiato e la possibilità di scoprire antichi borghi e città d’arte come Bologna, Pistoia e Firenze. Lungo il percorso, si possono trovare anche numerose strutture attrezzate per il pernottamento e la ristorazione, dove gustare la cucina emiliana e toscana.

  3. Il Cammino dei Borghi Silenti: situato sulle pendici settentrionali dei Monti Amerini in Umbria, il Cammino dei Borghi Silenti è un percorso ad anello di 90 chilometri che si snoda attraverso borghi medievali ancora intatti e luoghi incontaminati. Il fascino principale di questo cammino è il silenzio, che si può apprezzare a contatto con la natura e lontano dal rumore della vita quotidiana. Questo cammino offre un’esperienza autentica, tra sentieri, boschi e paesaggi mozzafiato. Il percorso è adatto a chiunque abbia una minima preparazione atletica per un trekking di più giorni e si può suddividere in cinque o sei tappe. Lungo il cammino si possono scoprire borghi medievali come Narni, Amelia e Orvieto, che offrono una testimonianza della storia e della cultura dell’Umbria. Sono presenti anche numerose strutture di accoglienza, dove trovare alloggio e gustare la cucina locale.

  4. Il Sentiero dello Spirito: situato nel Parco Nazionale della Majella, in Abruzzo, il Sentiero dello Spirito è un percorso di 73 chilometri che collega venti eremi remoti incastonati nella pietra, costruiti dagli eremiti attorno al 1200 come luoghi dipreghiera e meditazione lontano dal rumore quotidiano. Questo cammino è uno dei più antichi e affascinanti d’Italia e offre un’esperienza spirituale unica, in cui si può immergersi completamente nella natura attraverso boschi, sentieri e montagne. Il percorso è adatto a camminatori esperti e richiede un’attrezzatura tecnica adeguata, anche se non è eccessivamente disagevole. Non ci sono molte strutture di accoglienza al termine di ogni tappa, ma è possibile trovare rifugi di montagna e ostelli lungo il percorso. Il Sentiero dello Spirito attraversa luoghi di grande bellezza e spiritualità, come l’Eremo di San Bartolomeo in Legio, l’Eremo di Santo Spirito a Majella e l’Eremo di San Leonardo a Sambuceto.

  5. La Via Silente: questo percorso è un anello di circa 600 chilometri che si snoda tra le montagne del Parco Nazionale del Cilento, in Campania. Il percorso è stato ideato per consentire ai camminatori di scoprire la bellezza naturale e culturale di questa zona, che è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Il nome del cammino, Via Silente, deriva dalla sensazione di silenzio e pace che si prova camminando lungo i sentieri di montagna. Il percorso è per il 70% asfaltato,ma il livello di traffico è molto basso e numerosi sono i borghi affascinanti dove trovare alloggi e ristoranti lungo il cammino. È un percorso adatto a tutti, anche a chi si avvicina per la prima volta al trekking, in quanto le tappe possono essere suddivise in base alle proprie capacità fisiche. Il percorso attraversa luoghi di grande bellezza, come le spiagge di Marina di Camerota, i boschi di faggio del Monte Cervati, le gole del fiume Calore e i suggestivi borghi di Acciaroli, Castellabate e Pioppi. Lungo il cammino si possono incontrare anche numerose testimonianze dell’antica civiltà greca, come i templi di Paestum, e scoprire la cultura culinaria della regione, con i suoi prodotti tipici come l’olio d’oliva, i fichi e i formaggi

Mi raccomando scegli il cammino più adatto alle tue possibilità e goditi la bellezza e la varietà del territorio italiano a piedi, ma prima di partire ricorda di pianificare il tuo viaggio con attenzione, preparare adeguatamente l’attrezzatura e il materiale necessario, e di rispettare l’ambiente e le persone che incontrerai lungo il cammino.

Gabriel Betti

 

Kassandra e Sithonia: una guida alle acque cristalline e alla sabbia fine della Grecia settentrionale

paradisebeachKassandra e Sithonia sono due delle tre dita che formano la Penisola Calcidica, situata nella parte settentrionale della Grecia. La regione è famosa per le sue spiagge di sabbia fine e acque cristalline, che attirano ogni anno turisti da tutto il mondo. Kassandra è la penisola più occidentale delle tre, ed è caratterizzata da una costa lunga e frastagliata, con numerose spiagge e insenature. Sithonia, invece, è la penisola centrale e ha una costa più selvaggia e meno sviluppata rispetto a Kassandra. Qui, i visitatori possono trovare spiagge isolate e tranquille, ideali per chi cerca una vacanza più rilassante e lontana dal turismo di massa. Entrambe le penisole offrono una vasta gamma di servizi turistici, tra cui ristoranti, bar, attività acquatiche e molto altro ancora, rendendole destinazioni perfette per una vacanza al mare in Grecia.

Sulla penisola di Kassandra una delle spiagge più famose è sicuramente quella di Sani, situata nella parte occidentale è lunga circa 7 km. La sabbia è fine e dorata, l’acqua trasparente e la baia è circondata da boschi di pini. Qui si trova anche il porto turistico di Sani Marina, con ristoranti, negozi e bar. Il turismo è internazionale e la spiaggia è decisamente molto frequentata, adatta a chi ama comodità e mondanità.

Kallithea, situata nella parte orientale di Kassandra, è una spiaggia molto frequentata soprattutto dai giovani, anche per la presenza di molti locali notturni e discoteche. La spiaggia  lunga circa 1 km. ha un mare splendido, trasparente e basso, ideale per lunghe passeggiate. Tanti i bar sulla spiaggia e i servizi offerti.

Pefkohori, nella parte centro-meridionale di Kassandra, è una delle spiagge più turistiche della zona, potremmo deifinirla la Rimini di Kassandra. E’ lunga circa 1 km. ha una bella sabbia dorata e un mare fantastico. La spiaggia è abbastanza stretta, il lungomare è pieno di ristoranti, taverne, bar e negozi di prodotti tipici. Si possono svolgere varie attività acquatiche e c’è un piccolo porticciolo dal quale partono imbarcazioni per varie escursioni. Particolarmente affascinante la sera cenare nei ristoranti che hanno i tavolini direttamente sulla spiaggia ammirando tramonti magici.

Afytos, situata nella parte nord-occidentale di Kassandra, è una delle spiagge più belle della zona. La spiaggia si trova ai piedi di un affascinante villaggio tradizionale, molto pittoresco, con case in pietra e strade acciottolate. La sabbia è finissima e l’acqua è cristallina.

Possidi, nella parte occidentale di Kassandra, è una delle spiagge più lunghe, con circa 9 km di lunghezza. La spiaggia è caratterizzata da sabbia fine, acque turchesi e offre numerosi servizi turistici.

Fourka, nella parte centro-meridionale di Kassandra, è una spiaggia lunga circa 2 km ed è molto frequentata. La sabbia è fine e dorata e il mare trasparente e invitante. Meravigliosi i tramonti assolutamente da non perdere.

Kryopigi Beach, situata nel piccolo villaggio di Kryopigi, è una spiaggia molto famosa, lunga circa 500 metri. La spiaggia è caratterizzata da sabbia fine, acqua meravigliosamente trasparente e una splendida vegetazione che arriva fino alla spiaggia, da anni su questa spiaggia sventola la Bandiera Blu.

Mola Kaliva, nella parte nord-occidentale di Kassandra, è una spiaggia tranquilla e poco frequentata.. La spiaggia è circondata da verdeggianti colline e offre una vista spettacolare sul mare.

Possidi beach, la spiaggia sabbiosa si estende per circa 3,5 chilometri nel mare su una sottile lingua di terra, la cui forma cambia in base alle correnti. Molto bella la passeggiata per arrivare sulla punta anche se piuttosto impegnativa, consigliamo di farla con scarpe da camminare e possibilmente non nelle ore più calde.

Lasciando Kassandra scopriamo alcune indimenticabili  spiagge della selvaggia Sithonia.

Spathies, situata nella parte centrale di Sithonia, è una spiaggia tranquilla e poco frequentata, con sabbia fine e acque cristalline perfette per chi cerca una spiaggia isolata e tranquilla.

Natura allo stato puro e selvaggio a Karydi beach, con rocce frastagliate, profumati pini d’Aleppo e isole al largo, si può praticare snorkelling per scoprire un meraviglioso mondo sottomarino ricco di  coralli intatti. Ideale anche per praticare surf e kayak.

Il paradiso in terra si trova a Paradise beach una incredibile baia con piccole spiagge di sabbia finissima. Qui ci si può veramente rilassare lasciando la macchina nel parcheggio e percorrendo un breve sentiero ci si ritrova nell’Eden. Il simpatico bar sulla spiaggia offre un ricco e fresco menù con macedonie, frappè e aperitivi al tramonto.

Kalamitsi, situata nella parte meridionale di Sithonia, è una delle spiagge più belle della zona, perfetta per nuotare e fare snorkeling. La spiaggia è circondata da verdeggianti colline e offre una vista spettacolare sulla baia. Qui si trovano anche numerosi ristoranti di pesce.

Trani Ammouda, nella parte settentrionale di Sithonia, è una spiaggia lunga circa 1 km, caratterizzata da sabbia fine e acque cristalline. La spiaggia offre numerosi servizi turistici, tra cui ristoranti, bar e attività acquatiche.

Nikiti è una spiaggia lunga circa 3 km, caratterizzata da sabbia finissima e acque cristalline. E’ una spiaggia attrezzata dove si trovano bar e numerose taverne e ristoranti di pesce.

Koviou, situata nella parte centrale di Sithonia, è una delle spiagge più belle della zona, perfetta per nuotare e fare snorkeling. La spiaggia è circondata da colline verdeggianti.

Lagomandra, nella parte nord-occidentale di Sithonia, è una spiaggia lunga circa 1,5 km, offre numerosi servizi turistici, tra cui ristoranti, bar e attività acquatiche.

A conclusione si evidenzia che sia a  Kassandra che a Sithonia In quasi tutte le spiagge c’è la possibilità di scegliere tra spiaggia libera e attrezzata, anche se in alcune, ormai poche, non sono presenti strutture. Altra caratteristica interessante è la possibilità di occupare lettino e ombrellone pagando il solo costo della consumazione, una pratica molto apprezzata dai turisti, solo in periodi di alta stagione in alcune strutture si paga il noleggio.

Infine, ma non ultimo, occorre ricordare che la Grecia si è piazzata ancora una volta al secondo posto, a livello mondiale, dopo la Spagna, nella classifica 2022 delle “Bandiere Blu”, e che la verdeggiante prefettura di Halkidiki nel nord della Grecia guida la lista nazionale, con 96 “Bandiere Blu”.

Gabriel Betti

 

Tesori Nascosti dell’Appennino Bolognese: alla scoperta delle Grotte di Soprasasso, antichi borghi, castelli fatati e chiese d’autore

Immerso nel cuore dell’Appennino bolognese, si nasconde un luogo poco conosciuto: le Grotte di Soprasasso, meraviglie naturali plasmate nel tempo da pioggia, vento e umidità, che danno vita a formazioni rocciose così complesse e perfette da rendere difficile credere che siano state create esclusivamente dalle forze della natura.

L’accessoprassasoso a queste grotte è stato a lungo difficile senza la guida di un esperto locale. Tuttavia, grazie a un gruppo di volontari di Riola di Vergato, un sentiero escursionistico reso agibile parte dalla zona di Cavalloro, facilitando l’accesso a questi tesori naturali. Il percorso è ben segnalato con cartelli, tronchi d’albero colorati e cavi di supporto.

Le Grotte sono tre. La Grotta di Soprasasso non è in realtà una grotta ma una larga insenatura che si insinua sotto allo sperone roccioso. Alla base, si è creata una sorta di larga seduta che, in alcuni punti, ricorda un trono. La Grotta dei Piatti è forse la più scenografica. È stata chiamata così per le tante cavità perfettamente rotonde che ricordano dei piatti. Quando si entra e ci si gira verso l’esterno, l’apertura triangolare della grotta regala un bellissimo scorcio sul cielo e sul panorama. La Grotta Buia è più difficile da raggiungere perché è posta in alto e la salita è difficile con il terreno sabbioso e può essere esplorata solo con una torcia perché si addentra in profondità nella roccia.
L’area circostante le Grotte di Soprasasso è intrisa di storia. Il sentiero stesso faceva parte della Linea Gotica, la poderosa opera difensiva fortificata costruita dai tedeschi durante la fase finale della seconda guerra mondiale per fermare l’avanzata anglo-americana verso nord.
Vicino al nucleo di Montecavalloro, già possedimento Matildico passato poi ai vescovi  di Bologna, indicato nelle antiche mappe come “Monte Cava l ‘oro” anche se non è certo se si tratti di un gioco di parole o di una antica presenza del prezioso metallo, sono ubicati due antichi borghi medievali Casa Monzone e Casa Costonzo che conservano intatto il fascino del Medioevo, la prima è giunta a noi praticamente intatta. Casa Costonzo, invece, importante edificio fortificato  databile tra il XIII e XIV secolo, citata  nell’Albo dei monumenti della Provincia di Bologna, ha subito un restauro che l’ha riportata all’antico splendore. Casa Costonzo fu sede della prima scuola medica medievale dell’Appennino Bolognese: merita ricordare che nel 1379 in tutto l’appennino esercitavano cinque medici: ben tre erano a Costonzo. In questi secoli l’arte medica rendeva bene e i medici di Costonzo risultavano essere i più ricchi proprietari della zona.  Dopo appena trent’anni, infatti vi sono testimonianze di altri medici nelle località vicine, tutti formatisi alla scuola di Costonzo.Casa Costonzo ha ospitato la prima scuola medica medievale dell’Appennino, e i suoi medici erano tra i più benestanti proprietari terrieri della regione.
Da Casa Costonzo in breve si scende a Riola di Vergato dove si trova l’unica opera italiana dell’arch. finladese Alvar Aalto. la chiesa di Santa Maria Assunta.
L’opera si ispira alla Natura circostante (il corso del fiume Reno e le grotte di Soprassaso) e alle costruzioni in pietra locali (il Parco Provinciale di Montovolo e il borgo della Scola). Lo stesso, commentando il progetto, disse: “Non voglio disturbare con il mio progetto ciò che Dio da sempre ha fatto in questo luogo”.
L’architetto si recò per la prima volta a Riola nel 1966 per prendere visione del terreno su cui edificare la nuova chiesa, prendendo conoscenza dei rilievi e degli studi preparatori, illustranti l’area su cui sarebbe nato il progetto a lui affidato. In questa occasione, colse il profilo dei tre monti circostanti: Monte Vigese, Montovolo e Monte di Vigo. Il maestro, in sintonia con la gente del luogo, invitò tutti a percorrere un cammino insieme per compiere questa grande impresa, sia a livello spirituale che fisico.
La funzionalità “organica” con cui il maestro progettò la sua opera, portò a considerare lo spazio e l’uomo nella loro sintonia, attraverso l’elemento luce che, grazie alla sua funzione descrittiva, genera la forma, la quale crea la struttura e la funzione. I termini ambiente e architettura, sostenuti da Alvar Aalto, non possono essere lasciati da parte nei suoi accostamenti con la luminosità del cielo, l’acqua del fiume che scorre e i colori della natura: il raggio di luce, il fiume e la chiesa diventarono così un tutt’uno.
Caratterizzata da pianta asimmetrica e da un’unica navata, dispone di vetrate sulla sommità che lasciano filtrare la luce, con un’intensità maggiore nella zona dell’altare, centro focale di tutto lo spazio. L’intera superficie interna è rifinita con rivestimento murale plastico di colore bianco – una soluzione che ne accresce la luminosità. La chiesa è l’edificio centrale di un complesso costituito anche da sagrato, campanile, casa canonica e opere parrocchiali
Un’altra attrazione imperdibile è la Rocchetta Mattei situata poco sopra Riola, nel comune di Grizzana Morandi, un castello da favola dall’architettura eclettica. Costruito a metà del XIX secolo dal conte Cesare Mattei, una figura di spicco nella società bolognese. Oggi il castello è aperto al pubblico ed è un vero spettacolo per gli occhi.
È un castello fiabesco unico nel suo genere per la combinazione di stili diversi e il labirinto di stanze interconnesse, cortili, passaggi, scalinate, archi, volte dipinte e torri.
La sua costruzione iniziò nel 1850 per volere del conte Cesare Mattei, che intorno a quel periodo, provato da varie delusioni sia politiche che private, aveva deciso di ritirarsi dalla vita cittadina. Si dedicò completamente alla costruzione della Rocchetta, un vero e proprio castello dallo stile unico e eclettico, e allo studio dell’ “elettromeopatia”, una pratica paramedica che unisce nozioni di naturopatia allo studio delle cariche elettriche. La personalità variegata e particolare del conte si riflette perfettamente nell’edificio, dove potremo osservare stanze e torri in stile moresco affiancate ad altre in stile medievale, magari collegate da scale con decorazioni liberty.
Sicuramente a rimanere più impressi nella memoria del visitatore sono il “Cortile dei leoni”, una riproduzione in scala ridotta del cortile dell’Alhambra di Granada, e la “Cappella”, la cui elegante alternanza di bianco e nero si ispira all’architettura della Mezquita (moschea) di Cordoba. La Rocchetta, dopo la morte di Cesare Mattei, passò prima al suo figlio adottivo e poi a un commerciante del luogo, che sfruttò la popolarità dell’edificio anche per aprire un albergo con annesso ristorante. Questa gestione “commerciale” durò fino agli anni ‘80, quando tutto il complesso venne abbandonato. Oggi gran parte della Rocchetta Mattei è visitabile grazie ai restauri della fondazione Carisbo di Bologna, che dal 2005 prosegue con i lavori per aprire al pubblico anche altre parti del castello.
L’Appennino bolognese nasconde un tesoro di bellezze naturali, storiche e architettoniche in grado di soddisfare le esigenze di tutti.

Gabriel Betti