Signori in carrozza con TrEno

Un viaggio d’altri tempi grazie a un progetto innovativo denominato TrEno che a bordo delle storiche carrozze Centoporte degli Anni Trenta, con sedili in legno che richiamano la struttura delle diligenze, trainate da una centenaria locomotiva a vapore o da locomotori diesel, partendo dalla stazione di Torino Porta Nuova porta il viaggiatore lungo linee ferroviarie dismesse come la Alessandria-Canelli-Castagnole Lanze-Cavallermaggiore, che tornano così a rivivere nei giorni dei TrEni. Un vero viaggio d’altri tempi, decisamente slow, immerso tra i paesaggi collinari ricoperti di vigneti, su cui svettano borghi medievali, chiesette e castelli, nel territorio compreso tra le province di Alessandria, Asti e Cuneo.

TrEno nasce da un’idea di Edoardo Vallarino Gancia, esponente di una delle più importanti famiglie di produttori vinicoli piemontesi e di Gianluigi Barone, imprenditore con la passione per la mobilità dolce, fondatore di una società di taxi a pedali a Milano. ed è realizzato in collaborazione con Fondazione Fs, che oltre a noleggiare i treni è di supporto anche per tutto ciò che attiene alla logistica e alla composizione degli itinerari.

«È la prima volta in cui i treni storici in Italia non vendono soltanto il biglietto del treno, ma un pacchetto di esperienze – afferma Gianluigi Barone – Per forza dobbiamo vendere anche solo i biglietti ferroviari, ma l’esperienza che proponiamo è una moltiplicazione di attività che vengono fatte nel corso della giornata. I TrEni sono stati circa una ventina nel 2022, sempre da Torino, verso altrettante destinazioni, spesso in concomitanza con eventi di richiamo, come la Corsa delle Botti a Nizza Monferrato, il Palio di Asti, il Torneo dei tre borghi a Neive, tutte esperienze che portano a fare conoscere il territorio in maniera completamente diversa nell’arco di una giornata, offrendo una moltitudine di esperienze e attività. Chiuderemo il 13 dicembre con la visita del mercatino di Natale ad Asti. Al momento i nostri pacchetti sono acquistabili solo online, ma stiamo riscuotendo un forte interesse da parte dei tour operator di cui siamo molto felici».

Un esempio per tutti la tratta che porta a Canelli, capitale mondiale del Moscato e sede del quartier generale della Gancia, dove nel 1865 fu creato il primo spumante nelle cantine che nel 2014 sono state diventate Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco denominate Cattedrali Sotterranee. Un labirinto di gallerie monumentali che sono veri capolavori di ingegneria e architettura, appartenenti alle più importanti aziende spumantiere locali, con nomi altisonanti come Bosca, Bocchino, Contratto, Coppo e la stessa Gancia, che si snodano per circa 20 chilometri sotto la collina tufacea su cui sorge il vecchio borgo. Alcune sono talmente imponenti da essersi meritate l’appellativo di “cattedrali sotterranee”.

Il pacchetto include la visita alle cantine e la degustazione di vini, il pranzo al ristorante “I meravigliati”  e la visita guidata al Borgo medioevale di Canelli, lungo la via Sternìa, una strada acciottolata con pietre di fiume un tempo percorsa dai carri trainati dai buoi carichi di botti di vino, che si snoda tra piazzette, palazzotti storici, chiese barocche e opere artistiche ispirate al tema dell’amore. Il percorso è infatti anche chiamato Via degli Innamorati da quando il noto illustratore francese Raymond Peynet, creatore dei celebri “Fidanzatini”, visitò Canelli nel 1983, lasciando in ricordo una piastrella disegnata. In cima al borgo troneggia il Castello Gancia, attuale residenza della famiglia Gancia, che sorge sul sito di un castrum edificato nell’XI secolo a difesa della via commerciale che univa Asti e Savona. Demolito dagli Spagnoli nel 1617 durante la Guerra di Secessione del Monferrato, fu riedificato a fine ‘600 nella forma di un elegante palazzo a pianta quadrata dai marchesi Scarampi Crivelli, per essere poi acquistato dai Gancia a inizio ‘900. Il complesso è circondato da terrazze e da un giardino all’italiana che viene aperto in esclusiva per i TrEnoturisti, da cui si può ammirare lo spettacolare panorama delle colline del Moscato Patrimonio Unesco.

Gabriel Betti

 treno

Dormire tra gli uccelli

20220928_084535Immaginate di dormire in una camera d’albergo in cima a un albero con una facciata composta da nidi di uccelli, nel cuore della natura. Appena fuori dal villaggio di Harads, nella Lapponia svedese, a un’ora di auto dall’aeroporto di Luleå, al Treehotel il sogno diventa realtà.

Lavorando a fianco di designer e architetti, i coniugi e comproprietari dell’hotel, Kent e Britta Lindvall  hanno creato un hotel non convenzionale grazie a una serie di camere sospese molto differenti rispetto ai tradizionali alloggi che spaziano da suite in stile astronave a strutture simili a lego e cubi di vetro.

La nuovissima stanza Biosphere è l’ottava camera particolare dell’hotel e rappresenta una delle sistemazioni più particolari al mondo: arroccata in cima a una foresta, l’ultima installazione è rivestita di materiali naturali ed è ricoperta da 350 cassette per uccelli, con lo scopo di aumentare la popolazione locale di volatili.

La stanza è a tema fantastico come le altre ed è stata creata dagli architetti danesi del Bjarke Ingels Group, che hanno collaborato con esperti locali di ornitologia per la suaprogettazione.

“Ideando una camera d’albergo in cima a un albero con una facciata composta da nidi di uccelli, l’obiettivo è quello di ridurre la spirale negativa della popolazione di volatili nei boschi svedesi e di rafforzare invece la biosfera e l’habitat naturale”, ha dichiarato BIG. “Gli ospiti hanno l’opportunità di esplorare l’avifauna da vicino, trovandosi nell’epicentro della natura”.

Si accede alla stanza tramite un ponte che collega il suolo della foresta all’ingresso dall’albero, e il prezzo per due ospiti, con colazione inclusa, è di 12.000 corone svedesi (circa 1.100 euro).

Gabriel Betti

Comelico Superiore: natura, tradizione, curiosità e spiritualità

comelico“E di borgate sparse nascoste tra i pini e gli abeti tutto il verde Comelico”, così Giosuè carducci ospite del Comelico lo decanta. Una valle con una inconfondibile e propria fisionomia, una montagne vera con cime aguzze ed aspre, immensi boschi di abeti, verdissimi prati, piccoli villaggi che sembrano incollati ai pendii delle montagne, il tutto coronato da cime dolomitiche di rara bellezza, patrimonio dell’Unesco.

Il Comelico Superiore che si trova nella parte più settentrionale della provincia di Belluno, al confine con la provincia autonoma di Bolzano e con l’Austria, è composto da quattro principali frazioni: Candide, Casamazzagno, Dosoledo e Padola, e alcuni borghi periferici tra i quali Sacco, Sega Digon e Sopalù.

Il Comelico Superiore è un interessante centro turistico sia in estate che in inverno, zona rilevante dal punto di vista naturalistico, paesaggistico e culturale: una miscela di tradizione e natura che è stata sapientemente valorizzata nel tempo.

La zona offre molteplici opportunità di svago all’aperto, come trekking, MTB, vie ferrate, palestre di roccia, ma anche piacevoli passeggiate adatte anche ai più piccoli tra i tipici tabià e i laghetti di montagna. Nella stagione invernale è una località frequentata dagli amanti dello sci, Padola è infatti la stazione sciistica principale del Comelico, parte del vasto comprensorio di Sextner – Dolomiten che collega innumerevoli piste di discesa oltre i 2000 m.

Tante le emozioni tutte da vivere nella Valle che ha una lunga storia da raccontare, il primo abitante della Val Comelico, oggi conservato nel Museo Paleontologico di Danta di Cadore, fu un cucciolo di “dinosauro lucertola”. Quasi tutte le sue ossa sono state ritrovate nella loro corretta posizione anatomica grazie agli eventi atmosferici successivi alla sua morte.

Negli anni ’80 il Comelico è stato il luogo di vacanza di Papa Giovanni Paolo II, Karol Wojtyla che qui amava passeggiare e che lo definì un “inno al creatore”, per quanto ne fu piacevolmente colpito. Sulle sue orme sono stati tracciati gli itinerari che ripercorrono le tappe da lui toccate, dove si riconciliano anima e corpo come accade ai tanti turisti che intraprendono questo particolare percorso introspettivo e rigenerativo. I cosiddetti “sentieri del Papa”  comprendono anche il sentiero Frassati, le oasi naturalistiche con le torbiere di Danta, la Val Visdende, la Val Grande, nonché i percorsi sulle tracce della Grande Guerra.

Numerosi sono anche i sentieri dedicati alla pratica del nordic walking, nonché quelli per gli amanti della mountain bike tra cui spiccano lo Stone Man e il giro delle malghe in Val Visdende, per concludere con le escursioni a cavallo partendo dal maneggio della Val Comelico.
Il borgo più antico della Val Comelico è Candide e uno dei suoi edifici più illustri è risalente al 1100 ed è la Casa Gera, da visitare perché racchiude uno spettacolare giardino alpino con piante e fiori assai rari.
A Comelico Superiore, esattamente a Padola, potrete immergervi nelle acque termali delle Dolomiti, dove c’è un centro polifunzionale all’avanguardia nelle terapie per il benessere del corpo e per i trattamenti estetici. Le terme si trovano a un’altitudine di circa 1200 metri, questo già le rende un fatto eccezionale perché sono le più alte in Italia, ma arricchiscono ancora di più la scelta di trascorrere le vacanze in Val Comelico. Le terme dolomitiche e i loro benefici sono noti fin dall’antichità, come provano resti antichi di epoca romana.
Infine il Carnevale, particolarmente sentito a Comelico Superiore, con la tradizionale “Maskrada”: antico rito del travestimento con le raffinate e coloratissime maschere “ matazin” e “lachè” e tradizionale sfilata tra le vie del paese con balli e musica in allegria.
E per chiudere in bellezza, i deliziosi piatti tipici: casanzei”, Kneili”, “mos”, “pastin di Capriolo” e minestra d’orzo”.

Gabriel Betti